Palle Spaziali, Nona Giornata. Rubrica di contro-informazione calcistica a cura di Fabio Chiesa.

JUVENTUS e MILAN fanno di tutto per dare a quotidiani e media sportivi l’occasione di utilizzare per la prima volta in questa stagione l’intramontabile “Campionato riaperto”, titolo che sarà ripetuto più o meno da qui alla 30ª giornata . La Signora, in chiaro ritardo di forma, si fa imbrigliare dai ragazzini terribili di zio Vincenzo Montella capaci di mettere spesso in difficoltà gli anzianotti bianconeri, certo non abituati a nipoti vivaci e dispettosi come Manuel Locatelli.

Va detto che la gara è condizionata dalla decisione del sopravalutatissimo – almeno quanto Collina – arbitro Rizzoli che al 36’ annulla una rete regolare firmata da Pjanic per un fuorigioco inesistente di Bonucci. Il tutto dopo un conciliabolo con l’arbitro di porta ed il guardalinee per aggiornasi sulle quote Snai in caso di pareggio o vittoria del Milan. La Juve passa il secondo tempo a cercare di costruire qualcosa di buono ma la vena del centrocampo non è quella dei giorni migliori, cosa che succede dalla fine dello scorso campionato.

E capita così che il piccolo e apparentemente innocente Locatelli entri in area e faccia partire un missile stile Roberto Carlos che si stampa dritto sotto l’incrocio dei pali. Il centrocampista, nella concitazione dei festeggiamenti con genitori, baby sitter e compagni dei boy scout perde nuovamente il ciuccio, ma la gioia di segnare alla Juve dopo un gol ingiustamente annullato ai bianconeri è una cosa che potrebbe capitare una sola volta nella vita. Meglio cogliere l’attimo. Nonostante i tre punti persi Allegri non si scompone: “Per preoccuparci dovremo aspettare il rientro di Asamoah e, soprattutto, di essere sotto di almeno 11 punti”.

Caro Frank, è stato bello. O forse no?

L’INTER di De Boer arriva a Bergamo in cerca di gioco e risultati. I nerazzurri danno in effetti una prova di grande maturità, confermando i buoni segnali delle ultime uscite. Sto parlando, ovviamente dell’Atalanta di Frà Gasperini. Pronti via e dopo 10 minuti i ragazzi del Gas sono già in vantaggio con gol di Masiello che beffa Handanovic di testa, mentre i difensori interisti sono impegnati a giocare alle belle statuine. Non basta la solita prodezza individuale, questa volta di Eder, per risollevare le sorti della partita che viene meritatamente chiusa da Pinilla su rigore, al 43’, per un fallo di Santon su Kessie che nemmeno Iuliano a fine carriera.

Con una difesa sempre più Di Burro, una centrocampo affiatato quanto Icardi e la Curva Nord nell’ultima settimana, ed un attacco senza mordente l’Inter si trova così ad attendere il temutissimo arrivo di Mr. Zhang, Thohir e dei principali esponenti delle Triadi, pronti per una pacca sulla schiena ed il solito entusiastico à e del tutto immotivato – FOZZA INDAAA! De Boer non si deve comunque preoccupare: in Cina, il panettone, manco sanno che cosa sia. Finirà, come sempre, a tarallucci e vino. O meglio a baijiu e biscotti della fortuna.

Napoli a -4 dalla vetta

Il NAPOLI di don Maurizio Sarri approfitta dello scivolone della Juve per portarsi a 4 punti dalla vetta, superando fuori casa, per 2-1, il temibilissimo Crotone di Nicola. A fare notizia – o, a questo punto, a non farla – è l’ennesima giornata no di Gabbiadini, che dopo essersi divorato un paio di gol si fa espellere per un fallo di reazione lasciando i suoi in dieci già al 30’. Ma si sa, l’autunno può portare sbalzi d’umore. Soprattutto nei tifosi.

Sarri non è comunque preoccupato per il periodo no del suo unico centravanti: “Non voglio parlare di Manolo. Lo psichiatra, lo psicologo, il mental coach, l’omeopata ed il chiropratico che lo hanno in cura sono dei professionisti e sono certo che da qui a fine campionato riuscirà ad imbroccarne una”. Intervistato sulla sconfitta della Juve ha infine commentato: “Non voglio fare polemica, ma qualcuno ha forse notato che quando giochiamo dopo la Juve e la Luna, Venere e Marte sono allineati facciamo sempre i 3 punti?”.

Roma a trazione internazionale

La ROMA di Spalletti archivia la pratica Palermo con un facile 4-1 rifilando ai rosanero due pere per tempo: prima Salah e Paredes, poi Dzeko ed El Shaarawy. La squadra di De Zerbi è così inconsistente che Dzeko non deve neanche infilarsi il costume ed esibirsi nel tradizionale carpiato. Ma Zamparini non accetta la sconfitta: “È tutta colpa dell’allenatore. Purtroppo avendone sotto contratto 43 non ho i soldi per permettermene un altro. Sto però pensando di affidare la squadra al nostro magazziniere, Pino”. Durante la conferenza stampa Luciano Spalletti, alla domanda “È l’ambiente che non aiuta?” ha iniziato a battere la testa sul tavolo ed ha spiegato “Non c’è nessun problema. Sono in piena sintonia con società e tifosi e siamo tutti concentrati su due soli obbiettivi: convincere Totti a firmare un quinquennale ed iniziare i preparativi per la sua festa dei 41 anni”.