Perpetual life one, la recensione di Claudio Mattia Serafin del racconto lungo di Linda Talato pubblicato da Delos Digital.

“Il calice dell’immortalità, la fonte della giovinezza, le mele di Idunn. Può la tecnologia darci ciò che la mitologia ci ha promesso?”.

Perpetual Life One di Linda Talato, copertinaCapolavoro il presente Perpetual life one della scrittrice italiana Linda Talato, edito da Delos, casa editrice specializzata in fantascienza tecnologica, gotico e variazioni sul tema: chi scrive non ha problemi nell’ammettere di aver letto il miglior romanzo da parecchio tempo a questa parte (sono anche un appassionato di fantastico, a dire il vero, ergo la mia devozione a questo testo è stata immediata e totale).

È un racconto lungo, o romanzo breve, nella sua forma stilistica, e appartiene a quel filone sponsorizzato dalla Delos, casa editrice illuminata che incoraggia appunto narrazioni secche, velocemente conclusive, ma dense di idee.

Non a caso, Talato (che infatti ha formazione politologica!) non può che richiamare la fantascienza sociologica degli anni Cinquanta del Novecento, ove i volumetti erano agili, ma pieni di trovate geniali, sempre spiazzanti nello stile e nelle scelte cromatiche e narrative adottate (si pensi soltanto ai numerosi racconti di Philip K. Dick).

Nella collana Dystopica di Delos digital, l’Autrice (il racconto è stato composto nel 2021) narra l’interessante vicenda di un carismatico personaggio femminile, Tamara Duerres, in scenari del Sud Est europeo, percorrendo alcuni decenni del prossimo secolo. La Duerres, anche alla luce di una deludente vita relazionale, approccia una rivoluzionaria scoperta medico-scientifica con speranza e filosofia: in base a tale vaccino / iniezione, ella dovrebbe smettere di invecchiare. Il suo corpo non sarebbe più sottoposto al naturale decadimento umano.

Ma dopo numerosi anni, alcuni soggetti del test si tolgono la vita, e non a caso l’azienda somministratrice finisce sotto la lente d’ingrandimento della pubblica opinione e della stampa (vi sono anche inserti giornalistici nel testo). Divisa tra due uomini, uno più deludente dell’altro, inizia la serrata avventura di Tamara Duerres.

L’autrice mischia con sapienza gli ambienti asettici di Isaac Asimov e del Ridley Scott fantascientifico, ma anche il noir di Lawrence Block.

Nella progressione ed evoluzione dogmatica dei fatti, a me ha ricordato anche i classici del grande Tom Godwin, non a caso pubblicato da Delos. Buona lettura.