Person Of Interest, metti James Caviezel e Michael Emerson in una spy story piena di tradimenti e ottieni un sicuro successo.
Se Nolan vi dice qualcosa potrebbe essere per la nota marca di caschi italiana ma a noi di Sugarpulp dice Batman. Su Batman tra le barbabietole si sono create due fazioni e sappiate che sono pro. Ma non è il Nolan che pensate, Christopher, bensì il suo fratellino Jonathan. Ecco le sceneggiature di tutti i tre Batman e sopratutto di quel capolavoro assoluto, un giorno ne scriverò se mi ricordo, qual’è Memento sono state scritte da Jr, quasi per intero.
Se siete pro allora vi piacerà anche questo Person Of Interest magicamente recitato da due vecchie volpi del piccolo schermo. Non a caso Jonathan affida il ruolo di spia spietata, ma dal cuore tenero, a Caviezel noto per l’immutabile espressione da incazzato duro. Se lo ricordate per Gesù Cristo in The Passion of the Christ, film in Aramico del pazzo scatenato di Mel Gibson, allora ci siamo. Poi, come nelle più classiche pantomime di Laurel & Hardy o Martin & Lewis, affianca uno degli attori più interessanti dell’ultimo decennio: Michael “Benjamin” Emerson e scoppia la magia.
Person Of Interest è una serie magica, pur essendo un insieme di infiniti déjà vu di altro o altri per gli amici Lostiani, ti aggancia allo schermo senza ritegno proprio in virtù del lavoro certosino del Nolan regista e sceneggiatore, insomma un factotum e piccolo genio devo ammetterlo. Si destreggia con acume tra le infinite maglie della censura americana, la serie va in onda per la CBS, regalando momenti intensi pur nelle limitazioni imposte.
Costruito nel più classico dei format, storyline principale e sottotrama autoconclusiva ogni puntata, Person Of Interest conquista per il giusto mix di azione, mistero e drammi personali. Con sapienza crea suspense ed identificazione nei nostri eroi, tutti vorremmo essere un po’ risoluti come John Reese (James Caviezel) o intelligenti come Harold Finch (Michael Emerson).
Poi il nostro Nolan Jr affianca dei comprimari d’eccezione, forse la vera magia, il detective Carter (Taraji P. Henson) e e il detective Fusco (Kevin Chapman) forieri di imprevisti momenti drammatici e ilari sullo sfondo di una New York attraversata da buoni e cattivi.
La trama riporta quello che tutti noi in questi giorni sentiamo attraverso la storia del giovane Snowden, un immenso apparecchio di ascolto elettronico attraverso tutti i sistemi informatizzati con i quali interagiamo. Per i più scafati nulla di straordinario senonché qui è direttamente “la macchina” a decidere chi è cattivo o potenzialmente in pericolo. Su questo presupposto si dipanano le singole puntate mentre per tutta la serie si cerca disperatamente “la macchina”, chi per rubarla, chi per proteggerla, chi per distruggerla.
Reese e Finch perennemente sotto scacco delle più efferate organizzazioni spionistiche possibili, comprese quelle nazionali, sono il baluardo dell’America tout court, non se ne vergognano e non lo nascondono. Person Of Interest è un lunghissimo post 11 settembre per tutti i personaggi che vi cascano dentro, il tutto come un perfido domino di un fato già scritto.
Guardate questa serie solo se non vi urta il moralismo americano, per tutto il resto fatevi guidare dalla magica mano di Nolan. Se non vi basta meditate sulla casa di produzione, una certa Bad Robot!