Pirandello e la prima di Sei personaggi in cerca d’autore, un nuovo articolo di Dino del Ciotto per SugarDAILY, il blog di Sugarpulp
9 Maggio 1921. Al Teatro Valle di Roma va in scena la prima della nuova commedia di Luigi Pirandello intitolata Sei Personaggi in cerca d’autore di cui se ne sa poco o nulla. Per la verità voci di corridoio la descrivono come particolarmente originale ed eversiva. Del resto Pirandello non è nuovo ad opere particolari: per tutti è l’autore del romanzo Il fu Mattia Pascal dove il protagonista si finge morto per acquistare una nuova identità e così ricominciare una nuova vita. Ma il teatro è diverso dalla letteratura e le opere messe in scena prima dei Sei personaggi avevano avute tutte un grande successo ricalcando trame popolari. Negli occhi della Roma bene che affollava il rione Sant’Eustacchio la sera del 9 Maggio era ancora vivo il ricordo dei successi portati in scena da Ruggero Ruggeri ed Emma Gramatica, commedie come Il giuoco delle parti e Tutto per bene. Per questo nonostante le notizie circolate nei giorni precedenti nessuno si chiese il perché di quello strano titolo. Donne in pelliccia e uomini con monocolo si affrettavano verso il foyer cicalando contenti. Qualcuno additò i critici presenti in gran numero: Adriano Tilgher, Prezzolini, Pancrazi, Silvio D’Amico occupavano i posti a loro riservati con mogli, amici, confidenti. Il brusio smise e partì un timido applauso quando nel teatro, accompagnato dalla figlia Lietta, entrò Luigi Pirandello. Calvo sotto il cappello, con una barbetta a punta e nonostante i suoi 55 anni già accompagnato dal famoso bastone da passeggio salutò e prese posto. “Li vedi adesso? Dimenticateli… alla fine mi crocifiggeranno” disse rivolto alla figlia. “Perché papà? Non devi temere nulla, la commedia è grandiosa, la compagnia Niccodemi è il meglio e Vera Vergani è splendida e bravissima”. La luce si spense. Parecchi spettatori rimasero in piedi visto che il sipario era ancora alzato e la scena era vuota ma si affrettarono a prender posto quando sul proscenio comparvero i primi attori. Un oooooh! di stupore salì dalle sedie quando alcune persone comparvero nel corridoio tra le poltrone. “Ma chi sono?” disse uno dietro Pirandello e Lietta. “ Sono attori…” rispose un altro. “ Silenzio” si intromise Lietta. Pirandello cominciò a muoversi sulla poltrona nervoso, e più l’opera andava avanti più si muoveva non riuscendo a trovare una posizione. “Schifo!” urlò qualcuno. Ci furono risatine. “Te ne avevo parlato” sussurrò Pirandello alla figlia. “È una commedia troppo in anticipo”. “Abbi fiducia papà” rispose Lietta prima di intimare ad alta voce di far silenzio. La commedia d’altra parte era davvero qualcosa di nuovo, senza una vera e propria trama né un vero scenario e con attori che pareva sbucassero da tutte le parti. Qualche spettatore scuotendo il capo cominciò ad abbandonare la sala. “Manicomio!” urlò un signore distinto tirandosi dietro la moglie verso l’uscita. Fu il là che diede inizio al tutto. “Basta!” “Schifo!” “Silenzio, silenzio!” sbraitò qualcuno. I fischi si fecero numerosi. La Vergani cercò con lo sguardo Niccodemi dietro le quinte, incapace a continuare. “ Manicomio! Manicomio!” urlava la gente. Pirandello fece per alzarsi. Lietta gli tirò la manica della giacca: “papà…” “Non ti preoccupare”. Ma quando si alzò in piedi con l’intenzione di spiegare fu subissato dai fischi. La Vergani proseguì a recitare ma ormai non si sentiva più nulla. Pirandello afferrò la mano della figlia e si diresse verso l’uscita additato al pubblico ludibrio. Un uomo bassino e grassottello gli si staglio davanti. “Lei è uscito di senno” disse. Pirandello lo scansò e proseguì verso l’uscita. Il coro “Manicomio! Manicomio!” crebbe di tonalità mentre gran parte della gente si dirigeva a sua volta verso l’uscita. “Dobbiamo trovare una carrozza che ci riporti a casa”. “Vado io” disse Lietta che si slanciò verso l’esterno del Valle. irandello fu fermato di nuovo dall’uomo bassino e grassottello. “Lei è uscito di senno” gli disse di nuovo e di nuovo Pirandello lo scansò prima di uscire fuori dove fu accolto nuovamente da una selva di fischi. Si guardò intono alla ricerca di Lietta. “Papà!” urlò la figlia che aveva trovato una carrozza e ci stava salendo. Pirandello raggiunse la carrozza ma di nuovo l’uomo bassino e grassottello gli sbarrò la strada. “Lei è uscito di senno” disse. “Ma vada al diavolo!” abbaiò Pirandello spingendolo di lato e salendo sulla carrozza che fuggì in gran fretta.