Più libri più liberi 2017, una full immersion di cultura, scambi di idee e opinioni. Danilo Villani ci racconta l’evento librario nella “nuvola”.
Più Libri Più Liberi 2017 era un appuntamento imperdibile per una serie di motivi:
- lo spostamento della manifestazione dal Palazzo dei Congressi al Rome Convention Center meglio conosciuto come la “Nuvola”, controversa opera di Massimiliano Fuksas, quindi opportuna occasione per romani e non di “vivere” il complesso architettonico
- detto spostamento ha pagato in termini di cubatura quindi più spazio per stand e più sale per eventi connessi alla mostra nonché una distribuzione più razionale per le rappresentanze editoriali.
Per motivi personali si è potuto godere soltanto della giornata conclusiva, domenica 10 dicembre, giornata che si è trasformata in una full immersion di cultura, scambi di idee e opinioni.
Innanzitutto la commovente disponibilità di tutti gli addetti ai lavori. Per correttezza bisogna ricordare che le protagoniste sono la piccola e la media editoria, ebbene sia le case editrici più note che quelle sconosciute ai più, hanno dimostrato estrema attenzione a tutti gli interlocutori e, a quanto si è potuto osservare, l’interazione era assolutamente reciproca.
Ed è appunto questa reciprocità che ha fornito spunti di riflessione. Partendo dall’ingente numero di presenze, ci si chiede se tutti i corvi e le cornacchie che danno la cultura nel nostro paese per morta, facciano uso di sostanze psicotrope adulterate. La voglia di conoscere, di imparare, di confrontarsi si tagliava col coltello ed era rappresentata da tutte le generazioni.
Si è iniziato con un evento-incontro con vecchi amici, rappresentanti dei Sabot\Age, mitico gruppo Edizioni E/O: Pulixi, Ruju, Torre.
Si è avuta finalmente la risposta al formato della collana La Memoria di Sellerio, voluto sin dall’inizio dal suo fondatore Enzo, copertine rigorosamente blu con l’illustrazione centrale unico elemento distintivo, tradizione proseguita negli anni.
Sono stati fatti gli onori di casa a base di cacio e pepe, vaccinara e pajata, onori assai graditi dai sodali artisti. E, dulcis in fundo, la chiacchierata, non presentazione, tra amici con Massimo Carlotto e il suo editor Claudio Ceciarelli.
Vista l’età non più verdissima, la stanchezza riesce ad avere la meglio ma, nonostante la pioggia e la mancanza di un ombrello, la soddisfazione è indubbia. Sugarpulp sempre presente. Alla prossima!