Prima pagare poi ricordare di Filippo Scozzari è un libro unico, il resoconto di una banda da geni che ha rivoluzionato il mondo del fumetto (e non solo)

Prima pagare poi ricordareTitolo: Prima pagare poi ricordare. Da «Cannibale» a «Frigidaire». Storia di un manipolo di ragazzi geniali
Autore: Filippo Scòzzari
Editore: Congilio Editore
PP: 206
Prezzo: 14 euro

Precisiamo subito che Prima pagare poi ricordare non è un fumetto. Non è neppure un libro sui fumetti. Non è neanche un romanzo, né un saggio. Si potrebbe definire biografia ma, tutto sommato, questa non è neppure una biografia.

Prima pagare poi ricordare è il racconto di una serie di anni memorabili, di un gruppo di persone geniali che ha cambiato in maniera radicale il modo stesso di concepire il fumetto e la satira, di un gruppo di amici che sono stati i protagonisti di una vera rivoluzione (contro)culturale.

Filippo Scòzzari in questo libro ficca dentro gli anni eroici della sua vita ricordando una stagione eroica ed irripetibile per il fumetto, gli anni che hanno fatto nascere e morire riviste come Cannibale, Frigidaire, Il Male.

Stiamo parlando di riviste che ancora oggi desterebbero scalpore e che farebbero venire un coccolone ai benpensanti, riviste che oggi sarebbero ancora mille volte più avanti rispetto a tanti magazine online che credono di essere sfrontati o, peggio ancora, “libbbberi”.

Stefano Tamburini, Filippo Scòzzari, Andrea Pazienza, Tanino Liberatore, Massimo Mattioli, Vincenzo Sparagna e tutti gli altri: ignoranti, talentuosi, maleducati, geniali, tossici, artisti, visionari, dissacranti, provocatori, indecenti, poetici, sempre e comunque contro tutto e tutti.

Posso solo immaginare quale dovesse essere la reazione chi tra la fine dei ’70 e i primi anni ’80 leggeva quello che questa banda di criminali scriveva e disegnava. Doveva sembrare roba di spaccio arrivata chissà da dove e una cosa è certa: chi li ha letti non li ha più dimenticati.

Scòzzari racconta la sua versione di quella stagione irripetibile sbattendosene di tutte le regole, va giù con il brentone e non le manda a dire a nessuno. A volte il giochino riesce, a volte emerge con troppa evidenza il livore di chi non si è mai sentito abbastanza valorizzato, di chi si è sempre visto dietro ai calibri da ’90, un po’ come se “Il Sommo” si sentisse ancora oggi un genio incompreso all’ombra dei vari Pazienza e Liberatore.

Non credo si tratti di un espediente, alla fine Scòzzari è fatto proprio così, il suo non è anticonformismo di maniera, è un genio anarchico e quando si ha a che fare con lui le mezze misure non esistono.

Di sicuro tra le pagine di Prima pagare poi ricordare non troverete celebrazioni o panegirici, né tantomeno malinconia, ma il racconto di una folle cavalcata a briglia sciolte segnata da momenti gloriosi e tragedie profonde, un racconto pieno zeppo di emozioni vere che riesce a emozionare e a catturare il lettore.

Un libro per molti ma non per tutti: astenersi anime candide e idealisti, qui si racconta la vita e l’arte. Sangue e merda per capirsi.