Paperinik è un personaggio strepitoso, credo che su questo non ci siano dubbi, nato dalla fantasia di due maestri del fumetto mondiale, gli italianissimi Guido Martina e Giovan Battista Carpi

Ho sempre fatto il tifo per gli antieroi o, comunque, per quegli eroi decadenti e con un bel po’ di casini in testa, gente come John McClane, il Punitore, Trinità e Bambino, Il Gruppo TNT, Mangoni, Mister No e tanti altri.

Insomma, non ho mai avuto nessun dubbio: tra Superman e Batman io sono sempre stato dalla parte del Cavaliere Oscuro. E’ lo stesso feeling che ti porta a preferire Paperino a Topolino.

Quando a mettersi la calzamaglia è un papero: Paperinik

Anche perché, parliamoci chiaro, vi pare che uno come Topolino avrebbe mai potuto indossare i panni di Paperinik? No dai, non scherziamo.

Paperinik è un personaggio strepitoso, credo che su questo non ci siano dubbi, nato dalla fantasia di due maestri del fumetto mondiale, gli italianissimi Guido Martina e Giovan Battista Carpi (no perché poi sembra che solo gli ammmericani e i giapponesi siano capaci di fare bei fumetti).

Ricordo un volumone enorme che mi avevano regalato da piccolo e che conteneva la prima storia di Paperinik, quella di Villa Rosa, e poi quella con l’esordio di Paperinika (questa volta alle matite c’è un altro mito vivente del fumetto, Giorgio Cavazzano): l’ho consumato a forza di leggerlo.

paperiniki-diabolico-vendicatore Quando a mettersi la calzamaglia è un papero: Paperinik

Proprio come tutti i figli illegittimi di Diabolik (Satanik, Kriminal, Cattivik…) Paperinik all’inizio non era certo un supereroe, anzi, era il braccio armato del povero Paperino che indossava i panni del giustiziere mascherato per vendicarsi del terribile Zio Paperone e dell’odiatissimo cugino Gastone.

Paperinik è stato e continua ad essere un personaggio che ha permesso a grandi autori di raccontare e disegnare grandi storie, la voce fuori dal coro che impreziosiva ogni albo.

Quando all’interno dei fumetti Disney spuntava a sorpresa l’eroe mascherato era tutto diverso, di colpo quel fumetto non era un semplice numero di Topolino: c’era una storia Paperinik!

Nel corso degli anni il personaggio poi si è evoluto in tanti modi, dando vita a progetti editoriali molto diversi tra loro (basti pensare allo splendido ciclo PK): dal noir alla fantascienza, dal canone supereroistico classico al quello umoristico, dalle storie del vendicatore politicamente scorretto a quelle del cialtrone combinaguai.

Quando a mettersi la calzamaglia è un papero: Paperinik

Fin dalle origini inoltre Paperinik ha mischiato le carte e rielaborato in maniera originale e perfettamente riuscita un mix di influenze: Batman, Fantomas, Diabolik, 007 (Archimede in versione Q è strepitoso!), Arsenio Lupin, The Shadow… sono tutti personaggi a cui Paperinik ha rubato sicuramente qualcosa riuscendo a mantenere però sempre un tratto originale e vincente.

Paperinik è l’esempio concreto di come non esistano generi, non esistono canoni né ideologie quando si parla di comics: ci sono i bei fumetti e basta, tutto il resto è noia (cit.).

Tanti sono stati i grandi artisti che hanno saputo interpretare questo personaggio affascinante oltre ai già citati Carpi e Cavazzano, penso a Massimo De Vita che forse è stato il disegnatore che più di ogni altro ha amato Paperinik. Anche per quanto riguarda gli sceneggiatori si sprecano i grandi nomi: Guido Martina, Bruno Sarda, Tito Faraci, Carlo Chendi e tantissimi altri, impossibile citarli tutti.

Mi piace infine ricordare un particolare importante che troppo spesso viene sottovalutato: quella di Paperinik è un’eccellenza Made in Italy (del resto la stragrande produzione dei fumetti Disney a livello internazionale viene prodotta in Italia) che spesso viene dimenticata proprio da noi italiani, troppo impegnati a magnificare l’ultimo manga scadente di turno o il “graphic novel” del momento.

Comunque siamo in tempo di crisi e se avete subito dei torti e non sapete a che santo votarvi provate ad affidarvi a Paperinik: non sarà il giustiziere più efficiente del mondo, ma di sicuro è il più simpatico.

Adesso vi saluto perché l’effetto delle super-noccioline sta per finire e non credo che avrò ancora la forza di scrivere: vado a leggermi un giornaletto di Paperinik.