SugarCon16, adesso chi li ferma più i ribelli della Cultura? Proviamo a fare il punto dopo un’edizione a dir poco esaltante della Sugarpulp Convention 2016.

Così è andata anche questa SugarCon16, sesta edizione della nostra convention internazionale. Che scritto così sembra niente, ma vi assicuro che dietro a queste parole c’è un mondo intero. Un mondo fatto di persone, emozioni, sensazioni, luoghi.

Una community ribelle

Per prima cosa voglio ringraziare tutti i partecipanti a questi quattro folli giorni di incontri. Un grazie enorme va a tutte quelle persone che non sono riuscito a conoscere o a salutare e che hanno scelto di condividere insieme a noi un pezzo di strada. La Sugarpulp Convention non è un festival letterario, anche se era partita con questa intenzione. Abbiamo voluto chiamarla Convention proprio perché ci siamo accorti che in questi anni è nata una community di persone straordinarie, appassionate e… ribelli.

Gente che non vedi o non senti per mesi ma poi basta una battuta o un’occhiata per capirsi al volo, per ridere e scherzare parlando di libri e di storie davanti ad una birra, come solo i vecchi amici sanno fare. Silvia, Corrado, Caterina, Fabio, Alexis, Thomas, Isa, Filippo Federica, Chiara, Gioia, Giorgio, Marco, Martina, Elena, Susanna, Vanni, Domenico, Marta… e tutti quelli che sto dimenticando di citare, compreso chi per mille motivi non è potuto passare (nessuna paura, ci vediamo l’anno prossimo!).

Persone spinte da una passione che brucia dentro, persone che con un solo sguardo ti fanno capire perché ti sei “sbattuto” per mesi nell’organizzazione di questo evento. 

Un territorio eroico

Quest’anno la SugarCon ha sfondato in Polesine: Rovigo, Fratta Polesine, Pincara, Arquà Polesine… una serie di location da favola immerse in un territorio rude, selvaggio, affascinante. Un territorio che riesce a sorprenderti proprio quando meno te l’aspetti. Un grazie incondizionato ai comuni che ci hanno dato una mano credendo in questo progetto come Fratta Polesine e Arquà Polesine, alle aziende che ci hanno sostenuto come Rovigo Banca, Irsap, Antiche Distillerie Mantovani, OpenLab Architettura, Agriturismo Valgrande e a tutti gli altri.

In un mondo in cui tutti si riempiono la bocca di “blablabla culturali” voi avete fatto una scelta controcorrente. 

Autori ribelli

Impossibile non ringraziare tutti gli autori che hanno partecipato alla SugarCon16. Alcuni di loro per noi sono quasi dei vecchi amici: Massimo Carlotto, Nicolai Lilin, Simone Sarasso, Tullio Avoledo, Marcello Simoni… Eppure anche questa volta sono stati capaci di stupirci e di conquistarci dimostrando di essere davvero dei giganti.

Altri sono stati un’incredibile scoperta, come Alex Connor, Claudio Villa, Federica Sgaggio, Gianfranco Manfredi, Paolo Cochi. Per non parlare di Samuele e Davide di Calciatori Brutti, altra nota positiva di questa edizione.

Last but not least Stefano Zattera e Mirko Zilahy, due brutti ceffi che fanno parte a tutti effetti della Sugarpulp Family. Di loro non riuscirei a parlare male nemmeno sotto tortura quindi la smetto subito se no poi non mi fermo più.

Il resto della banda

La Sugarpulp Convention funziona perché tante persone mettono a disposizione gratis il loro tempo e le loro energie per qualcosa che non si può spiegare. Chiamatela passione, chiamatela voglia di divertirsi, chiamatela cultura, chiamatela grappa… chiamatela come volete.

Giornalisti come Carlo Della Mea, Francesca Visentin e Carlo Caviani, ad esempio. E poi dove lo trovate un evento che vi sfodera due traduttori/interpreti come Marco Piva ed Edoardo Rialti? Che può contare sulla straordinaria energia e vitalità di Giuliano Ramazzina?!? Che rapisce alle famiglie per quattro giorni gente perbene come Piero Maggioni e Matteo Bernardi? Che fa svegliare all’alba tra nutrie e cacciatori Carlo Odorizzi? Che riesce a far stampare i libri a velocità record a Fabio Pinton?!? Che trasforma una true rocker come Annalisa Riva in una producer impeccabile? Che fa macinare km su km al buon Gianluca Marinelli? Che fa guidare per centinaia di km Danilo Villani e i suoi amici zingari? Ve lo dico io dove lo trovate un evento con questa gente qui: da nessuna parte.

Quanti erano i Tre Moschettieri?

La sapete la storia dei Tre Moschettieri che invece erano quattro? Sugarpulp è un po’ così. Ci sono tre moschettieri che si chiamano Matteo Strukul, Andrea Andreetta e Massimo Zammataro, ma alla fine siamo in quattro. Anzi, in otto, perché è soprattutto grazie al supporto totale di quattro donne fantastiche che siamo riusciti a mettere in piedi tutto ‘sto casino.

Grazie di tutto ragazzi. Sempre più orgoglioso di far parte di una squadra come Sugarpulp. E poi, come diceva il poeta, “Vado matto per i piani ben riusciti!”