On the road, visto in una serata estemporanea di un sabato autunnale, mi ha fatto riaffiorare memorie di viaggio che hanno scavato dentro profondamente

On The Road - Memorie di viaggio

On the road, visto in una serata estemporanea di un sabato autunnale, mi ha fatto riaffiorare memorie di viaggio che hanno scavato dentro profondamente.

Con Kristen Bella Stewart, di Twilightiana memoria e una Biancaneve molto action, Kirsten Spiderman Dunst (ma da ricordare anche in Marie Antoinette del 2006), Sam Riley, magnifico interprete del biopic Control, del 2007, sulla vita di Ian Curtis dei Joy Division, e Garrett Hedlund, già nel dimenticabilissimo Eragon.

Questo road movie è l’efficace trasposizione su pellicola del romanzo culto della beat geneation, Sulla Strada di Jack Kerouac. Trasposizione riuscita, trasgressiva, irriverente, con visioni alla benzedrina. Immagini dal sapore jazzato di un viaggio fisico e spirituale attraverso l’America del secondo dopoguerra, poco prima della repressione mentale del Maccartismo.

On The Road - Memorie di viaggio

Sono ben evidenti i prodromi di una ribellione impressa nel DNA dei giovani Kerouac, Neal Cassady, Allen Ginsberg, William Bourroughs e compagnia scrittrice, perché nonostante i nomi di finzione sono LORO i protagonisti del film/romanzo.

La nascita e la morte della beat generation che avrebbe portato una decina d’anni dopo alla Summer of Love e alla rivoluzione mondiale sessantottina.

On The Road - Memorie di viaggio

Con la stessa libertà di spirito, un paio di cuffiette, un taccuino, tanta incoscienza e senza benzedrina, sono ritornato con la mente al mio personale on the road dell’estate del 2008. Un lunghissimo coast to coast al contrario, da San Francisco a New York con poche tappe intermedie

Totalmente in autobus Greyhound, più o meno (molto meno) sulle orme di Kerouac. Distrutto nel corpo ma ritemprato nello spirito dall’esperienza.