Robert Capa, fotografie oltre la guerra. Ad Abano Terme la mostra dedicata al mito di Capa prolungata fino al 26 giugno

Considerato il bel successo ottenuto, oltre 10 mila spettatori, l’esposizione Robert Capa. Fotografie oltre la Guerra, che doveva chiudersi a inizio giugno, è stata prolungata fino al 26 di questo mese.

Ottimo motivo per raggiungere Abano Terme, meta fuori porta in provincia di Padova, e, nella calura estiva, rilassarsi fra le vie della cittadina termale e, al contempo, lasciarsi andare alle emozioni che sanno suscitare le foto di uno dei più grandi della fotografia, quale è stato Robert Capa.

Un nuovo punto di riferimento per la fotografia

Gli scatti, di uno dei fondatori dell’agenzia Magnum, raccontano un’epoca e un ambiente culturale, e ci regalano uno spaccato del lavoro artistico di Capa fra pittura, letteratura e cinema.

Ci sono anche alcune delle sue foto di guerra, ma è un punto di vista diverso quello che si vuole mettere in luce in quest’esposizione, e Villa Bassi Rathgeb, ancora una volta, non delude. Del resto da tempo si è ricavata uno spazio, come luogo privilegiato, per il mondo della Fotografia, e continua, in questa sua ricerca con le 100 immagini, scelte dal curatore Marco Minuz.

Robert Capa, testimone d’eccezione del ‘900

“Se non hai fatto una buona fotografia, significa che non ti sei avvicinato a sufficienza alla realtà” diceva Robert Capa, pseudonimo di Endre Ernő Friedmann, una spinta, la sua, che l’ha condotto, fra le guerre e i conflitti del primo Novecento, finendo i suoi giorni, su una mina antiuomo a Thái Bình, in Vietnam, nel 1954, a quarant’anni, mentre seguiva le ostilità in Indocina.

Colui che venne definito dal Picture Post, prestigiosa rivista inglese, “il miglior fotografo di guerra”, nel 1938, era nato a Budapest nel 1913, e per vent’anni era stato sui campi di battaglia, seguendo i principali conflitti del globo: dalla guerra civile spagnola, alla Seconda Guerra Mondiale, fino alla guerra arabo-israeliana.

Nella sua esistenza, fatta di incontri con artisti, intellettuali, attori, del suo tempo, quello con Ingrid Bergman, mentre intratteneva le truppe alleate in Europa, l’aveva affascinato particolarmente, e i due finirono anche per avere una relazione. E, sono proprio, alcuni degli scatti di Capa, sul set di Notorius di Hitchcock, con l’attrice svedese protagonista, che incantano, nella sezione dedicata al cinema, dove si possono ammirare anche le foto dal set di Riso Amaro con Silvana Mangano e Doris Dowling. Ma non mancano nemmeno immagini di Humphrey Bogart, di cui era amico, di Anna Magnani, di Gina Lollobrigida, di Picasso, di Hemingway, di Matisse.

C’è anche la sua esperienza accanto allo scrittore americano John Steinbeck, nel reportage culturale dedicato all’Unione Sovietica, del Diario Russo, fra Mosca, Kiev, Stalingrado. Protagonista la vita quotidiana di un popolo così lontano dallo stile statunitense. Uscito nel 1948, venne definito dal New York Times, un libro magnifico.

E, se del Tour de France del 1938, Capa ritrae soprattutto il pubblico, interessato più alle espressioni della gente che a quelle degli atleti, non mancano nella mostra alcuni dei suoi scatti di guerra più rappresentativi, legati al conflitto arabo-israeliano del 1948.

A pochi chilometri da Padova, un’esposizione che catapulta all’interno di un secolo, il Novecento, fra la sua letteratura, il suo cinema, e i suoi conflitti, della prima metà del secolo, attraverso l’occhio di chi come Robert Capa ha saputo cogliere la realtà per quella che era, animata dalla gente, dalle emozioni, dalle sofferenze e dalle gioie che sono essenza di ogni vita. Trovate info su costi e orari sul sito ufficiale di Villa Bassi.