In Rumble Tumble Lansdale ci presenta un frullato di personaggi, pistole, fucili, sangue e inseguimenti
Titolo: Rumble Tumble
Autore: Joe R. Lansdale
PP: 251
Editore: Einaudi Stile Libero
Prezzo: Euro 11.80
«Il messaggio del libro era che perché tutto andasse nel migliore dei modi bastava soltanto credere nell’amore, e l’amore avrebbe riempito l’aria. L’inquinamento riempie l’aria, tesoro, che noi ci crediamo o no. Per credere nell’amore ci vuole uno sforzo maggiore. E a differenza dell’inquinamento, l’amore a volte scompare».
Quando lessi di un certo Joe R. Lansdale su internet la mia curiosità da lettore accanito cominciò a farsi sentire, da come la gente lo osannava pensavo si trattasse di un Fred Vargas al maschile, uno di quegli autori che ti portano a casa un noir caramellato per lettori troppo schizzinosi.
Attraverso vari forum internet lessi di un “vecchio texano” tanto geniale da buttare giù le barriere dei generi, riuscendo a svariare con una duttilità assurda tra il Noir, il Pulp, il Western, l’Horror e la Fantascienza. Convinto da tale commento comprai Il lato oscuro dell’anima scoprendo in Lansdale il Quentin Tarantino della carta rilegata.
Con Rumble Tumble mi ricredo ancora una volta, scoprendo un Lansdale geniale, grottesco, profondo e dannatamente Pulp.
Questo libro se fosse stato scritto dal sottoscritto si intitolerebbe Na’ Tarantella (traduzione alla lettera dall’inglese al napoletano), e molto probabilmente avrebbe reso questo piccolo aspirante scrittore, il genio indiscusso della letteratura italiana.
La storia di questo fantastico romanzo di 251 pagine tocca il Pulp e il Western sfiorando in alcuni passaggi il Noir, il tutto è condito da un’abbondante dose di ironia concessaci dai protagonisti Hap e Leonard (duo che ha reso famoso Lansdale), che fanno di questo libro un romanzo gourmet.
La trama gira tutta intorno a Tillie, giovane figlia di Brett, la donna che frequenta il protagonista Hap. Tillie svolge il mestiere più antico del mondo sotto la protezione di un certo Big Jim, così tramite due scagnozzi dello stesso Big Jim chiede aiuto alla madre che farà di tutto, con l’aiuto del suo uomo, per salvare la figlia.
Un frullato di personaggi, pistole, fucili, sangue e inseguimenti renderanno la narrazione liscia come olio su una lastra di ghiaccio, complice l’abilità di Lansdale di gettare di tanto in tanto un pizzico di malinconica ironia che arricchisce e alleggerisce il testo rendendolo perfetto.
Il finale è insolitamente sereno dopo una narrazione tenuta in quarta. Lansdale, una volta scalata la marcia, arresta il veicolo, donando una sorte di pace post-guerra che evidenzia lo strepitoso lavoro svolto nelle pagine addietro.