Vedendo Rush ho capito che Ron Howard mi induce una letargia senza pari, peggio della Coppola.
Almeno guardando i film della Coppola sai che l’eventualità di farsi un sano pisolino c’è, per il suo raffinato cinema io prenoto solo spettacoli pomeridiani… come gli ultra ottantenni mi addormento senza speranza e sarò sincero, guardando il trailer di Rush non mi aspettavo un filmetto appena sufficiente.
Se andate sulle pagine Wikipedia dedicate ai noti protagonisti del film, Niki Lauda e James Hunt, troverete tutti gli spunti per la trama, cioè li trovate proprio nell’ordine cronologico, perfino le citazioni sono state inserite come dialogo. Qualcuno dirà che Peter Morgan è particolarmente scrupoloso, io dico che un lavoro così non lo vorrei neppure da un ragazzino di quattordici anni per la tesina delle medie.
Peter cosa mi combini! Dopo, l’intenso The Last King of Scotland di Kevin Macdonald e il delicato drama The Queen di Stephen Frears, trovo la vena “drammaturgo DOC” prosciugata in maniera pericolosa. I dialoghi in Rush rappresentano la banalità che ti aspetti guardando The Expendables, che peraltro mi diverte da morire, non da un lungometraggio che pretende di accostare l’intrattenimento tout court, sgasate e sorpassi mozzafiato, con la storicità di eventi, anche drammatici.
Ron cosa mi combini! Vorrei sapere cosa pensò quando nel mettere insieme il girato decise di velocizzarlo. Si perché il classico espediente macchina lenta poi accelerata con un fottutissimo FF, classico dei film italiani anni 70, non si può vedere nel 2013 sopratutto in produzioni stellari di questo calibro!
Chris Hemsworth e Daniel Bruhl, rispettivamente nella parte di Hunt e Lauda, non sono malaccio, anche se Hemsworth per il sottoscritto nerd rimarrà sempre Thor, ma non eccellono in nulla. Anzi trovo una recitazione leggermente enfatica sottolineata dalla regia, quasi all’italiana.
Il lungometraggio, due assonnate ore, riprende il periodo storico a cavallo tra il 1970 e il 1976 raccontando la rivalità tra le due massime espressioni dell’agonismo automobilistico dell’epoca, i già citati Hunt e Lauda. Sregolatezza e genio, passione e tecnica, simpatia e antipatia, talento e professione, tutto condito con qualche giro di pista senza enfasi. Mi addormento anche solo a scriverne.
E dire che tutti i critici di Rush ne parlano in toni ammirati, ma lo facevano anche per Apollo 13 per cui non vale, enfatizzandone peraltro uno dei lati peggiori, la fotografia. Non per fare il rompi su tutto, d’altronde non potrei guardando le produzioni The Asylum, ma proprio la fotografia non centra una mazza, troppo dark, troppo, troppo tamarra, peggio di un filtro di Instagnam.
In sostanza se volete vederlo a tutti i costi, perché come il sottoscritto adorate lo sporco dei motori d’epoca, fatelo con lo sconto se potete, altrimenti aspettate che esca pronto per il noleggio a 1,99.
PS: Attenzione, guardando il trailer avrete visto il 95% delle scene più interessanti del film, anzi no il 100%.