Dalla Louisiana al Montana, Il sale della Terra ci regala un altro grandissimo capitolo dell’epopea di Dave Robicheaux. La recensione di Massimo Zammataro.

Titolo: Il sale della terra
Autore: James Lee Burke
Editore: Unorosso – Parallelo45 Edizioni
PP: 608
Prezzo: euro 15,00

Dave Robicheaux e la sua famiglia allargata – formata dalla moglie, la figlia Alafair, l’inseparabile amico Clete Purcel e la figlia Gretchen – sono in vacanza in Montana. Per loro però non c’è pace: il destino decide di farli incontrare con un misterioso serial Killer creduto morto da tutti, che si lascia dietro una scia di cadaveri e sadica violenza, e minaccia direttamente i cari di Dave e Clete.

Ci si mette di mezzo anche un ricco petroliere, il cui figlio sembra avere dei segreti. Che legame c’è tra la morte violenta di una ragazzina, il killer Surrette e la famiglia dei petrolieri?

I due sbirri in vacanza, loro malgrado, si mettono ad indagare alla loro maniera, tra la diffidenza ed il fastidio della polizia locale e le minacce del ricco Mr. Heart.

Come in tutti i libri di Burke, anche ne Il sale della terra i veri protagonisti non sono Dave e Clete, bensì la Natura e il Tempo.

La Natura: selvaggia e meravigliosa al tempo stesso, con i suoi panorami che lasciano senza fiato anche il lettore e lo spiazzano nel momento in cui si comprende che in tanta bellezza si genera e si nasconde anche l’orrore più primitivo, due facce della stessa medaglia. Burke ci regala descrizioni vivide e vitali come sanno fare solo i grandi della narrativa americana di frontiera.

Il Tempo: per Dave e Clete il tempo scorre più spesso a ritroso che in avanti, tormentati come sono dal loro passato, per quanto si sforzino di lasciarselo alle spalle.

Robicheaux e Purcel sono uomini di altri tempi, i cui valori morali – scolpiti in ogni loro ruga – sono stati forgiati sin dall’infanzia, in un trascorso personale fatto di abbandoni, povertà, guerra e alcol. Ed è proprio il Vietnam il ricordo più doloroso, che torna sempre a galla.

Con una narrazione che non annoia mai, e un bel po’ di sana azione e dialoghi brillanti, Il sale della terra sembra volerci dire che sì il male esiste, fuori e dentro di noi, e sembra sopraffrarci ma, in una visone più ampia, è solo una piccolissima parte dell’immensa bellezza che ci circonda e di cui il nostro animo è fatto: basta tenere duro e ben aggrappati ai propri valori, quelli veri.

Ancora una volta, un grande James Lee Burke.