Con Savana Padana si è aperto il filone Sugarpulp, sono state messe le basi per qualcosa di nuovo
Titolo: Savana Padana
Autore: Matteo Righetto
Editore: TEA
PP: 140
Euro: 10,00
Savana Padana è un libro molto più importante di quanto potrebbe sembrare. Lo dico perché mentre lo leggi ti accorgi “soltanto” che ti stai divertendo come un pazzo e finché non l’hai finito non ti fermi. Diciamo che ti lascia poco tempo per pensare: sprofondi dentro alla storia e buonanotte.
E fin qui tutto bene, direte voi, e lo dico anch’io dato che difficilmente si può chiedere qualcosa di più ad un romanzo. Eppure stavolta c’è qualcosa di più, perché Savana Padana con tutte le sue qualità (e anche con qualche suo difetto) è un romanzo molto importante: è il primo romanzo Sugarpulp.
Leggendolo in tanti hanno capito che si poteva davvero scrivere qualcosa di diverso, che non ‘cera nessun motivo di vergognarsi se si parlava del proprio territorio anche in un romanzo di genere, che si potevano utilizzare una lingua forte e ambientazioni grottesche senza per questo scimmiottare a tutti costi gli ammmmerigani, si poteva ridare centralità alle storie, ai territori, al divertimento e al piacere di leggere un libro senza troppe menate per la testa, si poteva raccontare per il piacere di raccontare e leggere per il puro piacere di leggere, si poteva mandare finalmente a fanculo l’io intimista di tanti scrittori osannati dalla critica (e letti solo dalla critica) per ridare un vero valore pop anche alla lettura.
Insomma, in tanti hanno capito che si poteva scrivere un romanzo Sugarpulp. E tutto questo con un manifesto preciso, con un intento culturale forte, con una consapevolezza urlata in modo sfrontato, con una passione genuina che ha contagiato tantissime altre persone (come me, per esempio).
Senza Savana Padana probabilmente non avremmo mai letto le avventure di Mila Zago (LA ballata di Mila e Regina Nera), Il profumo di Emma, Portello Pulp, La banda dei tre (cito a memoria i primi titoli che mi vengono in mente) e tanti altri romanzi che sono stati pubblicati in questi anni, oltre a tutti quelli che verranno (sono convinto che ne leggeremo tanti altri). Ma, soprattutto, tanti scrittori o aspiranti tali non avrebbero chiuso quell’ultima pagina urlando: “si può fare!” (cit.).
Sono convinto che sia ancora molto presto per poter valutare quanto questo piccolo romanzo d’esordio pubblicato per una piccola casa editrice sia riuscito a lasciare il segno: tutto il mondo Sugarpulp e il Sugarpulp Festival hanno un enorme debito nei confronti di Savana Padana, un miccia che ha fatto esplodere una bomba.
Adesso, a distanza di poco più di tre anni, Savana Padana torna di nuovo in libreria: un testo più curato, una copertina più accattivante, un’edizione più e bella e un editore più importante che crede in questo libro. Matteo scherza e dice “abbiamo fatto il lifting al romanzo”, un lifting perfettamente riuscito, aggiungo io.
Non mi resta che augurarvi buona lettura e… buon divertimento!