Guardare Scandal è come stare sulle montagne russe: picchi altissimi di qualità si alternano a momenti imbarazzanti. Ah, comunque io odio le montagne russe
Scandal è una serie ambientata a Washington che vorrebbe mostrare il dark side del potere e della politica americana, mischiato a un po’ di carnazza e di intrighi pseudo-amorosi. Wikipedia la definisce un thriller-politico, ma secondo me sarebbe più corretto definirla un thriller-rosa-politico (un po’ troppo rosa).
Su Rai2 sta andando in onda l’ultima parte della seconda serie (negli USA sono già arrivati alla terza), ma potete recuperare facilmente gli episodi. Proprio per questo cercherò di evitare di spoilerare il più possibile.
La protagonista è Oliva Pope (interpretata da Kerry Washingthon), brillantissimo avvocato che dopo aver fatto parte dello staff del neoeletto Presidente degli Stati Uniti si è aperta un suo super studio. Ma il suo non è uno studio qualsiasi, è formato da una serie di casi umani specializzati nel difendere le cause perse. Vivono con l’epica dei gladiatori e adorano Olivia Pope come una dea.
La cosa che dovrebbe attizzare lo spettatore è che Olivia è stata l’amante del Presidente, elemento che come potete immaginare dà vita a tutta una serie di situazioni decisamente complicate. Anche perché la storia tra lei e il Presidente non è proprio finita, come dire… E fin qui il rosa che, devo essere sincero, non è gestito proprio al meglio, anzi.
La parte legata al thriller invece riguarda tutta una serie di scandali e nefandezze legate alla gestione del potere da parte chi il potere ce l’ha e non è disposto a mollarlo per niente al mondo.
Scandal è una serie decisamente strana: alterna momenti di altissima qualità ad altri che sono davvero insostenibili. Stiamo parlando di botte di adrenalina molto forti che ti salvano da momenti che definire soporiferi è quantomeno riduttivo.
So ad esempio che un noto autore che scrive di serie Tv qui su Sugarpulp è stato ricoverato per un caso grave di orchite dopo le prime due puntate della prima serie, ma per fortuna ora è fuori pericolo. Purtroppo sono vincolato da un patto di riservatezza e non posso rivelarvi il suo nome.
Come avrete capito con Scandal ho un rapporto di amore-odio, schizofrenia pura. Quello che scriverò sarà dunque un pezzo completamente schizofrenico.
Scandal: cosa non funziona
Kerry Washington è a tratti inguardabile. Per tutta la serie non fa altro che reiterare una serie di espressioni contrite e addolorate che sono una più finta dell’altra. Imbarazzante, davvero imbarazzante. Dovrebbe essere una donna di ferro e invece si ripetono primi piani ridicoli sulla sua facciona affranta. Probabilmente in questo modo gli autori pensano di darle un enorme spessore psicologico rendendo il personaggio fragile. Ma fidatevi, non funziona. Queste faccette sofferenti sono in realtà una sofferenza per lo spettatore. E l’orchite comincia…
La love-story con il Presidente è gestita in maniera a dir poco ridicola. E non perché non creda che un Presidente possa avere un’amante nel suo staff (anzi sarebbe raro il contrario), ma a livello di scrittura tutta la storia d’amore non sta proprio in piedi, anche se regala qualche momento di carnazza interessante. Orchite a manetta.
Il livello di impunità di Olivia e del suo staff è disarmante. In pratica riescono a violare ogni tipo di legge conosciuta in maniera semplicissima e senza nessuna conseguenza. Troppe banalità e semplificazioni nelle scene di crime, anche quando si tratta di violenza estrema. E l’orchite aumenta.
Troppi momenti di inverosimiglianza esagerata. Faccio alcuni esempi senza spoilerare troppo: ad un certo punto a un personaggio piantano una fucilata in testa e dopo neanche una settimana è in piedi a lavorare 10 ore al giorno (però i medici nella serie parlano di “guarigione miracolosa” quindi tutto ok). Oppure un altro viene massacrato di torture dalla CIA per un paio di giorni, poi lo mollano in mezzo alla strada come se niente fosse e lui sta bene. Non è certo fresco come una rosa, per carità, ma non si prende la briga di andare neppure dal medico. Orchite sopra il livello di guardia.
Il Presidente degli Stati Uniti è un beota totale. Ok, questa non è una novità e forse è la parte più documentaristisca della fiction, ma stiamo parlando di un incrocio tra Clinton, Bush Jr. e un cinghiale. Direi che la situazione è un tantinello esagerata. Orchite quasi fuori controllo.
La classica stronzata americana per cui tutti vivono solo per il lavoro e non riescono ad avere legami sentimentali (o anche soltanto semplici conoscenze) al di fuori del lavoro è tirata al massimo. La mistica della “squadra” che ormai sta diventando davvero insopportabile in tutte le serie a stelle e strisce in Scandal impera senza controllo. Orchite impazzita.
Le trame e le sotto-trame complottistiche e fantapolitiche sono leggermente esagerate, ma proprio leggermente eh, perché va bene tutto ma vedere qualcosa di realistico ogni tanto non guasterebbe. Orchite prossima al punto di esplosione.
Scandal: cosa funziona
Kerry Washington è una gnocca pazzesca: sempre elegantissima e sciccosissima, è la vera icona della serie. E’ perfetta nel ruolo della donna simpatica, paciosa, imprevedibile nocchiero di un veliero proiettato verso il mare del duemila (cit.). Il ruolo di Olivia Pope le è cucito addosso e lei lo interpreta alla grande. In realtà non è una semplice donna di potere, è un Padrino donna a Washington D.C.: inganna, tradisce, ricatta, umilia e maltratta i suoi fedelissimi per scopi biecamente personali, è un vero Don Corleone reincarnato. Non fatevi fregare da quando fa le faccine tristi e contrite mentre lotta con la sua coscienza (vedi sopra), in realtà è una bestia. E poi lei, pur non essendo la tipica “bella”, ha una sensualità strabordante.
Huck (Guillermo Diaz) è il personaggio supremo. Davvero. Ci si innamora di lui. E’ un buono talmente cattivo da ridicolizzare quel pallemosce di Dexter. La credibilità è prossima allo zero ma, non chiedetemi perché, il personaggio funziona alla grandissima.
La regia e la fotografia girano alla grande. Washington poi sembra davvero una città meravigliosa e dà un bel respiro a tutta la serie. I colpi di scena classici di ogni serie di questo tipo poi sono calibrati ottimamente, arrivano quando meno te l’aspetti e colpiscono duro. Anche il cast è semplicemente perfetto (soprattutto Guillermo Diaz e l’odiosissima Bellamy Young).
Sono tutti cattivi. Tutti. Scandal è una serie senza buoni, fanno tutti schifo. Qui non stiamo parlando di qualche scheletro nell’armadio, stiamo parlando di veri cimiteri dentro agli armadi di quasi tutti i personaggi del cast. E in questo la serie riesce benissimo: trasmette tutto il marcio, lo schifo e il pelo sullo stomaco di chi gestisce il potere.
Scandal: perché guardarla?
Per quanto mi riguarda sono curioso di vedere come andrà a finire la seconda serie. La sensazione è che gli sceneggiatori stiano iniziando ad esagerare un po’ troppo, troppa carne al fuoco e troppe situazioni francamente poco credibili, quindi prevedo una terza serie nel segno della cazzata atomica, ma non si sa mai.
Se riuscite a superare indenni le prime 3 o 4 puntate della prima serie poi la cosa si fa interessante. Anzi, Scandal potrebbe essere la serie perfetta da guardare in coppia: i maschi si concentrano sugli aspetti legati al thriller e alla fantapolitica (è strapieno di gombbbblotti), le femmine invece sui vestiti ultrafashion di Olivia e sui vari intrecci amorosi. Oppure fate cambio: le donne seguono la parte thriller e i maschi il resto.
Questo solo per dirvi che se a casa avete gusti diversi Scandal potrebbe essere il telefilm che mette tutti d’accordo. Si può ancora dire telefilm vero? O è obbligatorio dire siris?
P.S.
Non c’entra niente ma la serie è ambientata a Washington e l’attrice protagonista è Kerry Washington, per non parlare del fatto che il personaggio di Olivia Pope è doppiato da Olivia Manescalchi. Pazze risate.