Senza rimorso, la recensione di Matteo Marchisio del film con Michael B. Jordan diretto da Stefano Sollima per Amazon Prime Video.
Ci sono due Senza rimorso. Quello di Tom Clancy degli anni ’90, un potentissimo romanzo grande come un mattoncino che insieme a Rainbow Six e I denti della tigre confermato il techno-thriller come un nuovo genere letterario. E poi il film uscito da poco su Amazon Prime di Stefano Sollima.
Sollima avrà senza dubbio una grande cucina, con un grande piano di lavoro sui cui tiene un grande mixer, così imponente che lo obbliga all’allacciamento alla corrente da 380V e serve un cisternino per raccogliere quello che viene triturato.
Questa volta l’ha caricato fino all’orlo ma, nonostante sia un fenomeno, ha toppato.
Senza rimorso è una godibilissima quanto spensierata pappetta d’azione di troppi ingredienti: militari americani che sparano, governi corrotti, spie russe, l’ISIS, paesaggi mediorientali, paesaggi suburbani, sicari che non capiscono chi assassinare, Billy Elliot con l’emetto, ufficiali dei Seals donna e di colore.
Un decoroso film d’azione pieno di belle sparatorie irrealistiche, stile action muscolare anni ’80 in cui l’eroe non viene MAI colpito, con un solo grande difetto: il richiamo al romanzo di Clancy. Escludendo il rimando a una scheggia di letteratura contemporanea, i 109 minuti di film sono piacevoli.
Un action- revenge movie (troppo) da manuale
Senza rimorso è il prodotto ideale per una serata maschia: trama inesistente, meccanismi di attivazione delle scene d’azione banali ma onesti.
Lo screenplay di questo action- revenge movie ruota intorno a sparatorie che riempiono gli occhi e dimostrano un impegno non comune nella capacità di allinearsi alla tendenza al tacticool, una moda molto, molto social.
Amazon Studios ha investito in qualcosa capace di attirare un pubblico gigantesco, facendo man bassa non solo dei curiosi o appassionati d’azione ma anche di quella fetta di audience che guarda questi film passando il tempo da dare colpi al vicino “Vedi quel portamappa da polso Under Armour inquadrato per una frazione di secondo? Va’ che roba, ne ho due sotto in cantina”. Come me.
Senza rimorso, un film che non lascia il segno
Michael B. Jordan è palestrato, armato, equipaggiato con i prodotti più tecnologici e totalmente immerso nella caricatura del Seals cubico, blindato, senza guizzi, simpatia e pathos. Se si era rivelato una chiavica in Creed, filmetto cucitogli addosso sperando in un effetto catapulta nel mondo dei grandi attori, e qui ci ricasca. Il suo John Kelly fa davvero scuotere la testa.
Anni luce dall’omonimo personaggio di Clancy, peraltro dotato di una particolare vena di ironia, qui inesistente. O forse c’era, e si solo è esagerato con il mimetismo.
Jamie Bell, ex Billy Elliott, è l’unico membro del cast che prova a sfumare i toni e dare quella profondità che soggiace ai prodotti letterari degli anni ’90 firmati Clancy: perle di genere per la loro capacità di affiancare alla ricostruzione maniacale di realtà nascoste come l’operatività dei servizi segreti, dinamiche personali, drammi e misteri privati che si mescolano a credibilissimi complotti internazionali.
Se Senza rimorso – Withour remorce sarà, come si dice, il primo di una collana di film ispirati al Clancyverse, potremmo avere la fortuna di essere i testimoni diretti di un tentativo riuscito di trasporre cinematograficamente male ottimi libri di trent’anni fa.