Il 14 giugno alle 21:00 Padova celebra i 500 anni della Loggia Cornaro con i Solisti Veneti: cinquecento anni di Teatro e Musica.

I Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella
con la partecipazione di
Daniele Orlando, violino celebreranno i 500 anni della Loggia Cornaro, luogo magico nel centro della città di Padova.

Una cornice straordinaria

Il Concerto del 14 giugno vede protagonista una cornice straordinaria: l’Odeo e Loggia Cornaro di Giovanni Maria Falconetto.

Il concerto celebra il 500.mo anniversario della Loggia Cornaro e titola infatti: “Cinquecento anni di teatro e di musica”. L’evento vede la partecipazione di Daniele Orlando, primo violino de I Solisti Aquilani nell’ambito della proficua collaborazione, all’insegna della grande musica, tra I Solisti Veneti e I Solisti Aquilani.

Il repertorio del concerto prevede infatti alcune tra le pagine musicali più sontuose di Mozart, Capogrosso, Respighi e Mendelssohn.

Si comincia con Mozart

Il Divertimento K. 137 per soli archi, fu scritto da Mozart tra gennaio e marzo del 1772 a Salisburgo e appartiene quindi alla produzione strumentale di un Mozart sedicenne, che assorbe e assimila esperienze e stili altrui, specialmente della scuola barocca e della sinfonia d’opera italiana. Si tratta di una composizione articolata molto vicina al quartetto e alle sinfonie per archi, senza oboi e corni, e destinate a una esecuzione da tenersi sia all’aria aperta, in un elegante cortile o in un giardino di un palazzo principesco, secondo le abitudini della società feudale e mecenatistica del tempo.

I Divertimenti sono legati al gusto settecentesco di far musica insieme e riflettono una identica struttura formale, in cui si alternano movimenti di danza e passaggi solistici e virtuosistici, riservati a esecutori di talento. Per questa ragione i Divertimenti sono musiche di piacevole ascolto, dalla scrittura semplice e lineare e dai giochi armonici chiari e precisi, improntati a un classicismo sereno e molto equilibrato.

Il dato rilevante è la limpidezza e la trasparenza del suono, in ubbidienza alle regole di un discorso musicale accessibile a tutti e senza quei tormenti spirituali e quei risvolti drammatici che pur esistono nell’arte mozartiana.

La musica di Fabio Massimo Capogrosso

Il compositore umbro Fabio Massimo Capogrosso (Perugia 1984) è stato il primo compositore in residenza della storia della Filarmonica Toscanini. È stato ospite di importanti Istituzioni e Festival nazionali ed internazionali come l’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Il Teatro Alla Scala di Milano, I concerti della IUC, i Suoni delle Dolomiti, I concerti della Scuola Normale Superiore di Pisa, I concerti degli Amici della Musica di Verona, San Francisco International Piano Festival, Rebecca Penneys Piano Festival, Villa Pennisi in Musica,tra gli altri. Ha lavorato con artisti come Carlo Boccadoro, Pamela Villoresi, Marius Bizau, Gianfranco Rosi.

Sue composizioni sono state eseguite in Italia, Spagna, Germania, Polonia, Belgio, Florida, California, Michigan, Korea del Sud, Cina da ensemble di chiara fama. È tra i vincitori della nona edizione del Discover America, il prestigioso concorso indetto dal Chicago Ensemble, e del primo premio al Keuris Composers Contest 2018.

È stato scelto da Marco Bellocchio, palma d’oro alla carriera, per comporre le colonne sonore di Esterno Notte e Rapito, presentati al Festival di Cannes e nominato, per la colonna sonora di Esterno Notte, come miglior compositore ai David di Donatello e vincitore del titolo di “Composer of the Year” all’ Apulia soundtracks Award.

Ha dedicato il suo “Residenza Oblio” a Daniele Orlando, violinista che a soli 17 anni ha debuttato come solista con il Concerto di Čajkovskij diretto da Donato Renzetti. Orlando ha tenuto concerti da solista e in formazioni da camera negli Stati Uniti, in America Latina, Russia, Germania, Francia, Romania, Repubblica Slovacca, Portogallo, Grecia, Irlanda e Svezia collaborando con artisti quali Shlomo Mintz, Krzysztof Penderecki, Bruno Canino, Antonio Anselmi, Ramin Bahrami, Anna Tifu e Gabriele Geminiani. Con Giovanni Sollima Daniele Orlando ha eseguito il doppio concerto di Donizetti per la Festa della Repubblica Italiana in diretta TV su RAI 1 dal Salone dei Corazzieri del Quirinale. È stato membro della Gustav Mahler Jugend orchester, della European Union Youth Orchestra e dell’Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado.

Le Suites di Respighi

II gusto per le antiche musiche e gli antichi strumenti, che è una delle caratteristiche della personalità di Respighi, è alla base delle tre Suites di Antiche danze e arie per liuto trascritte dal compositore, con finezza ed equilibrio, per orchestra.

Le Suites risalgono rispettivamente al 1917, al 1924 e al 1932. Esse hanno avuto frequenti esecuzioni nelle sale da concerto internazionali, con costante successo. La terza Suite è formata dalla trascrizione per orchestra d’archi di tre brani per liuto del secolo XVI e di uno del secolo XVII. La serie si apre con una Italiana di autore ignoto, che è un Andantino dall’incedere pacato e austero.

Si ha poi una Aria di corte di Jean-Baptiste Besard, dotto scrittore, compositore e liutista francese, il quale fu allievo a Roma del liutista Lorenzini e pubblicò, fra l’altro, il Thesaurus harmonicus divini Laurencini romani e il suo seguito Novus partus, importanti collezioni contenenti composizioni del Besard, pezzi di vari autori e trascrizioni per liuto; in questa Aria di corte, fra due riprese di un Andante cantabile all’inizio e alla fine, si alternano sezioni di diversa intonazione, e cioè un Allegretto, un Vivace, un Lento con grande espressione, un Allegro vivace, un Vivacissimo. Costituisce la terza parte della Suite una dolce e nostalgica Siciliana di autore ignoto, dalla bellissima melodia.

Infine, compare una Passacaglia di Lodovico Roncalli, musicista vissuto a Bologna sulla fine del Seicento ed autore nel 1692 di una raccolta di brani in notazione per liuto intitolata Capricci armonici sopra la chitarra spagnola, ecc.; la Passacaglia si apre con accenti maestosi, introducendo poi episodi più energici ed animati e concludendosi in Largo.

Infine, Mendelssohn.

Il compositore è stato definito il più classico dei musicisti romantici, in quanto la sua arte assorbì dallo stile definito classico l’amore per le forme chiare ed equilibrate del linguaggio musicale e nello stesso tempo fu sensibile alla poetica del fantastico e dell’irreale che fermentava nel Romanticismo tedesco. Secondo l’autorevole musicologo Alfred Einstein, il fatto che nella musica di Mendelssohn appaia frequentemente nei movimenti allegri l’indicazione «con fuoco», oppure «appassionato» sta ad indicare un preciso gusto romantico, al quale però è estranea la drammatica, travolgente ed esaltante temperie della vita, comune ad altri artisti della sua generazione.

La passionalità mendelssohniana rimane in superficie e non affonda mai nei tormenti e nei torbidi dell’anima romantica, perché si muove in un particolare clima fiabesco, disegnato con spontaneità e freschezza di idee musicali.

Questa maniera di sentire l’arte si rivela con nettezza di contorni in Mendelssohn sin dai suoi primi lavori, ai quali appartiene il Concerto in re minore per violino e archi, scritto nel 1822 (l’autore aveva appena 13 anni) e destinato alle soirées musicali che si organizzavano tutti i sabati nella ricca e accogliente casa berlinese del compositore per dilettare i familiari e gli amici.

Tale Concerto, elaborato nello stesso periodo delle undici Sinfonie per orchestra d’archi, testimonia la straordinaria precocità di un adolescente educato, oltre che a severi studi musicali, alla conoscenza approfondita delle lingue straniere, della letteratura classica e del disegno (diverrà anche un acquarellista di talento). Quello che risalta in questo componimento è l’estroversa eleganza melodica, unita ad una brillante e piacevole scorrevolezza ritmica, espressione di un animo aperto alla gioiosa felicità della vita.

La Loggia Cornaro

Il complesso Cornaro è una delle espressioni artistiche tra le più importanti del Cinquecento padovano. Giunto nel 1968 in legato testamentario al Comune di Padova dalla contessa Giulia Giusti del Giardino, nata Bianchini d’Alberigo, fa parte del sistema museale civico. La Loggia e l’ Odeo Cornaro sono quanto rimane di un più ampio complesso di edifici e giardini, tra le massime testimonianze del rinascimento padovano ed espressione degli interessi culturali del suo ideatore: Alvise Cornaro (Venezia, 1480/84 – Padova, 1566).

Studioso di idraulica e imprenditore agricolo, il Cornaro fu teorico dell’architettura, promotore delle arti figurative e mecenate degli artisti chiamati a lavorare nella sua “corte”, ritrovo privilegiato dei più illustri protagonisti della vita intellettuale cittadina. La Loggia, datata 1524, venne eretta su progetto dell’architetto veronese Giovanni Maria Falconetto, legato al Cornaro da amicizia e dal comune interesse per l’antichità  classica.

Appositamente ideata per rappresentazioni teatrali sulla scia del crescente interesse umanistico per il teatro antico, essa costituisce la prima concreta realizzazione in terra veneta della frons scenae di epoca romana, ossia la scena a portico su base rialzata, scandita da arcate e pilastri compositi, ornata con fregi e chiusa da un fondale rappresentativo.

Programma, info e biglietti

  • MOZART
Divertimento in si bemolle maggiore KV 137 per archi
  • CAPOGROSSO
“Residenza Oblio”
(dedicato a Daniele Orlando)
per violino e archi
  • RESPIGHI
“Antiche danze ed arie per liuto”
Terza Suite per archi
  • MENDELSSOHN
Concerto in re minore MWV O3
per violino e archi

BIGLIETTI
Sostenitore € 25 |Interi € 15 | Ridotti € 10 (over 65; under 18) | Bambini € 5 (under 12) | Studenti € 3 (Conservatorio e Università)

Info e biglietti on line: www.solistiveneti.it