Spaghetti Paradiso, la recensione di Federica Belleri del romanzo d’esordio di Nicky Persico pubblicato da Baldini e Castoldi.
Titolo: Spaghetti Paradiso
Autore: Nicky Persico
Editore: Baldini e Castoldi
PP: 282
Alessandro si è laureato in Giurisprudenza e ora sta facendo pratica nello studio dell’avvocato Spanna, a Bari. È un pasticcione, in grado di incartarsi dopo una sola frase. Vive con il padre, ama cucinare e correre. È simpatico e disarmante. Ascolta musica, spesso a tutto volume, e guida una particolare Fiat Tipo, dal colore non ben definito.
Gli viene affidato un incarico delicato. Gestire una donna in balìa del compagno, che la molesta. Sarà vero o quella donna è soltanto fuori di testa? Lo scoprirà addentrandosi nella sua vita. Attorno a lui ci sono donne da abbandonare allo zoo di Fasano, altre da dimenticare in un negozio di alta moda. Altre ancora pronte a puntare il dito contro di lui, giudicandolo colpevole di qualunque cosa.
L’autore ci permette di sorridere, presentandoci le amicizie di Alessandro. Accanto a lui anche Lara, femmina speciale, forte e sensibile quando serve. Completano il quadro altri amici stravaganti, simpatici, chiacchieroni e casinisti, ma dal cuore grande e generoso. Protagonista indiscussa è la vittima di stalking, perché di questo si parla nel romanzo. Di solito, una donna. Bella, solare, vitale, piena di interessi e di amicizie. Braccata da chi dice di amarla, ma la distrugge, la sbriciola piano piano.
Alessandro si informa, legge testi specifici per dare una mano nel modo corretto, dopo i primi momenti di imbarazzato e confuso silenzio. Si introduce in punta di piedi in un mondo orribile, che intrappola la vittima. Difficile approcciarsi a lei. Difficile è saperla ascoltare nel modo giusto, per darle fiducia e speranza.
Bisogna sempre tener presente che la vittima di stalking non è più nessuno, ogni sua certezza è svanita e vive nel costante senso di colpa. Il molestatore, da parte sua, è spesso un uomo. Asociale, negativo e anaffettivo. Si nutre della vitalità della sua vittima. Procura disagio e insicurezza, facendo leva sull’ignoranza e sulla paura. Alessandro si mette in gioco, entra nel meccanismo della difesa. Osserva e ascolta. Inizia a somatizzare la sua rabbia con frequenti dolori allo stomaco e il sonno agitato da incubi. Non molla e sente addosso il peso di una grande responsabilità verso quelle donne.
La città è Bari, luminosa e scura allo stesso tempo. Trafficata in alcune ore e silenziosa in altre. Viva e pacifica, nello stesso modo. I colori del mare portano serenità e aiutano a riflettere. L’alba e il tramonto scandiscono i giorni con atmosfere e sfumature suggestive. Le donne si raccontano a volte con rassegnata leggerezza, altre fissando ossessivamente il pavimento. Soffrono e piangono quando si sentono incomprese o accusate di dire il falso. Sorridono e hanno una nuova luce negli occhi appena si liberano dall’angoscia.
Spaghetti Paradiso. Romanzo coinvolgente e dettagliato. Emozionante. Per nulla pesante o volgare. L’autore tratta di stalking nel totale rispetto dell’argomento, delle vittime che sono uscite da questa prigione e di quelle che purtroppo non ci sono più. La manipolazione non ha sesso o genere, cerchiamo di non dimenticarlo mai e può arrivare a creare situazioni assurde e pericolose.
Ottima lettura.