Un primo sguardo senza spoiler al film evento più atteso dell’anno, Star Wars: Il Risveglio Della Forza
Sono un fan boy della saga, lo ammetto subito perché non vi siano equivoci tra noi, e la mia aspettativa in termini qualitativi, narrativi ed emozionali era talmente alta che neppure un tossico in astinenza mi avrebbe invidiato.
Star Wars: Il Risveglio Della Forza mi ha fatto sentire come Walter Donovan, giusto per citare un soggetto del supremo George, nel momento di prendere il Santo Graal. Donovan prese la coppa più bella, finemente lavorata e pertanto morì.
J.J. Abrams (regia) con questo lungometraggio prodotto da Disney, il primo dopo l’era Lucas, sceglie bene il suo trofeo prendendo la coppa più modesta, quella che calza meglio all’immagine di un Cristo palestinese di umili origini ed è subito vita eterna!
Star Wars: Il Risveglio Della Forza è il film perfetto, non “un” ma “il”, perché al netto di lacune ed errori marginali è la prova indiscutibile della superiorità produttiva Disney, con buona pace di tutta la concorrenza mondiale. Nessuno fino ad ora, secondo il mio modestissimo parere, era riuscito nell’intento di far piacere un prodotto cinematografico a tutti, si piace a tutti e tutti ne parleranno bene compreso il sottoscritto.
Un perfetto reboot/remake diciamolo subito, non una copia, non una brutta copia, non una storia ex novo ma un film che usa lo storyboard di Star Wars: Una Nuova Speranza per costruire un ponte sul futuro della serie. Piacerà a chi non ha mai visto nulla delle precedenti sei “puntate”, piacerà a chi le ha viste in parte e senza impegno, piacerà ai fan della prima ora, piacerà sicuramente al mercato orientale, che non ha mai goduto veramente di un passaggio cinematografico della saga. Fidatevi, vi piacerà e piacerà ai vostri figli, ai vostri genitori, ai vostri amici e amiche, probabilmente anche alla nonna.
Difficile scrivere di Star Wars: Il Risveglio Della Forza, per me di fatto travalica il mero atto visivo, pervade la memoria, quella più arcaica di quando vai alle scuole elementari giusto per capirci, trasformando il prima, il durante e il dopo in uno stato emozionale di stampo premestruale (le donne capiranno). Il terrore per il futuro incerto di personaggi ignoti si contrapponeva all’amore incondizionato a Leia, Luke e Han.
Rey, interpretato da Daisy Ridley, vista nei trailer mi dava il tormento notturno, il mio io più profondo sentiva puzza di “grande cazzata” e invece… bam!!! Spacca lo schermo, ti convince subito ed è già nuovo mito. Il contorno di comprimari non è da meno, Poe (Oscar Isaac), Finn (John Boyega) e la star del cinema indipendente Adam Driver nella parte del supervillain Kylo Ren sono già action figure da possedere nella collezione di casa.
Se i personaggi e le prove attoriali sono verso il top, in vetta alla mia personale classifica del “momento figata” devo nominare la fotografia e la scenografia, veri colpi da maestro. Di fatto tutto rimane immutato, un Ritorno al Futuro in salsa stellare dal look 78’s, punto! Star Wars non invecchia, forse qualche puntura di Botox per qualche esplosione ma nulla di stratosferico. Concreto, âgé e terribilmente Lucas della prima ora.
Poi potremmo parlare del non convincente e banale commento sonoro, dell’accelerazione eccessiva della seconda parte lasciando lacune al soggetto, del fatto che nulla di nuovo e veramente innovativo ci viene proposto, che Carrie Fisher sembra imbalsamata, per questa disamina vi tedierò con un articolo futuro, quando avrò smaltito la tensione.
Per finire questa mio primo sguardo, volutamente generico per evitare incauti spoiler, vi lascio con una considerazione, amara per i puristi dell’arte, da studiare per chi si occupa di comunicazione: Star Wars: Il Risveglio Della Forza è un fan movie, diretto da un fan (J.J. Abrams), scritto dal miglior ufficio marketing del pianeta (Disney), punto!
PS: Il nuovo tormentone per i vostri bambini è arrivato e si chiama BB-8 😉