Quelli che aspettano “Territori Noir: Sugarpul Festival 2012”: un’intervista multipla a tutti i protagonisti del prossimo Sugarpulp Festival. Si comincia con Alan D. Altieri:

Cosa ti aspetti dallo Sugarpulp Festival?

Apprezzo molto il doppio binario di letteratura & fumetto, due angolazioni della narrativa sempre più integrate e osmotiche. Inoltre, sarò ben lieto di incontrare Tim Willocks, un autore che ammiro e rispetto profondamente.

Quanto contano gli aspetti legati al territorio (o ai territori) nei tuoi lavori?

Molto. Geografia, paesaggi e clima sono sempre stati – e continuano a essere – elementi importanti delle mie storie. Se per territorio intendiamo anche la struttura (de-struttura?) sociale, anche questo aspetto è molto importante.

Secondo te si pubblica troppo?

La classica domanda da 1 milione di dollari. In generale, forse l’Italia avrebbe bisogno di politiche editoriali più mirate.

Editoria digitale (dall’ebook al selfpublishing, da Apple a Amazon): che ne pensi?

L’editoria digitale potrebbe essere “the way of the future.” Al tempo stesso, l’Italia è ancora troppo indietro: su 60 milioni di abitanti, abbiamo 92 milioni di telefoni cellulari ma solamente 18 milioni di computer (inclusi gli aziendali & governativi). Non può essere quindi un caso se l’ebook sia ancora una frazione di frazione del mercato. Lunga, lunghissima strada ancora da fare. Quanto al self-publishing, operazione forse rischiosa – soprattutto per gli autori – in un contesto in cui la problematica del copyright web è ancora lungi da essere definita.

Il podio dei tuoi film preferiti.

“Blade Runner”, “Apocalypse Now”, “2001: A Space Odyssey”, “Uomini Contro”, “Avalon”, non necessariamente in quest’ordine.

Meglio Twitter o Facebook?

Facebook.

Consigliaci un autore da invitare al festival 2013.

Thomas Pynchon.

Cinque aggettivi per definire la tua scrittura.

Ok, sperando di non risultare troppo auto-referenziale: sincopata, crudele, spiroidale, martellante, politicamente scorretta;

La colonna sonora del tuo ultimo romanzo.

Brani dall’opera di Philip Glass.

I tre romanzi che ti hanno influenzato di più, sia come persona che come autore.

“The Lond Good-bye”, di Raymond Chandler, “Day of the Jackal”, di Frederick Forsyth, “The Scarlet Plague”, di Jack London;

Il libro che non sei mai riuscito a finire di leggere.

“Lord of the Rings”… oops!