Quelli che aspettano “Territori Noir: Sugarpul Festival 2012”: un’intervista multipla a tutti i protagonisti del prossimo Sugarpulp Festival. Ecco a voi Carlo Callegari:

Cosa ti aspetti dal Sugarpulp Festival?

Cultura al centro di tutto l’evento. Incontri, ma soprattutto il riuscire a trasmettere il messaggio che leggere e perché no, scrivere, fa bene. Anzi, ogni forma d’arte fa bene all’uomo, in ogni sua espressione.

Quanto contano gli aspetti legati al territorio (o ai territori) nei tuoi lavori?

Una parte fondamentale. Un enorme serbatoio da cui attingere a piene mani. Un modo per far conoscere a tutti la realtà del tuo territorio. E da noi in Veneto, credetemi, ce ne sono di cose da raccontare!

Secondo te si pubblica troppo?

No. Ma non è sicuramente giusto pubblicare di tutto, pena il decadimento generale della qualità. No ad ogni tipo di censura ma un minimo di controllo credo sia necessario.

Editoria digitale (dall’ebook al selfpublishing, da Apple a Amazon): che ne pensi?

Il futuro in assoluto. Carta ed ebook potranno essere complementari se chi pubblica su carta stampata non sarà così miope da fare una guerra (persa) al digitale. Dal digitale emergeranno tanti nuovi ed interessanti autori, che prima altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti. Questa cosa non potrà che far bene a tutti.

Il podio dei tuoi film preferiti.

Pulp fiction-il grande Lebowski-A love song for Bobby Long.

Meglio Twitter o Facebook?

Twitter è il futuro e rappresenta la velocità senza troppi fronzoli. Un social network dove la notizia è al centro. Facebook solo per la pubblicità e per i ragazzini che vogliono broccolare.

Consigliaci un autore da invitare al festival 2013.

Joe R. Lansdale, John Niven e magari Carlo Callegari.

Cinque aggettivi per definire la tua scrittura.

Spontanea, senza filtri, politicamente scorretta, veloce, cinematografica. Non sono tutti propriamente aggettivi ma fate finta di nulla!

La colonna sonora del tuo ultimo romanzo.

Tito and Tarantula, Willy de Ville, Nick Cave, Mazzy Star.

I tre romanzi che ti hanno influenzato di più, sia come persona che come autore/autrice.

Sotto un cielo cremisi, La notte del drive in (Joe R. Lansdale). Chiedilo alla polvere (John Fante)

Il libro che non sei mai riuscito a finire di leggere.

Molti! Solo uno? Il ricettario di benedetta Parodi 🙂