Pasquale Ruju, sceneggiatore storico di molte testate Bonelli, sarà uno dei grandi protagonisti del Sugarpulp Festival 2012. Iniziamo a conoscerlo con questa intervista.
Quelli che aspettano “Territori Noir: Sugarpul Festival 2012”: un’intervista multipla a tutti i protagonisti del prossimo Sugarpulp Festival. Ecco a voi Pasquale Ruju:
Cosa ti aspetti da questo Sugarpulp Festival?
Suggestioni, coltivare vecchie e nuove amicizie, parlare di buoni libri e buoni film. E perché no, tornare a casa con qualche ideuzza…
Quanto contano gli aspetti legati al territorio (o ai territori) nei tuoi lavori?
Molto. Adoro Torino come città, viverci mi aiuta a trovare ispirazione. Ma amo anche la Sardegna, isola natìa, e non rinuncerei mai a viaggiare. La maggior parte dei luoghi in cui ambiento le mie storie li ho visitati per davvero.
Secondo te si pubblica troppo?
Mai abbastanza. Sono un lettore/spettatore vorace.
Editoria digitale (dall’ebook al selfpublishing, da Apple a Amazon): che ne pensi?
È il futuro, nel bene e nel male.
Il podio dei tuoi film preferiti.
Difficile dirlo, sarebbe un podio affollato. Restando sui generi, amo molto “Manhunter” di Mann e “Una vita al massimo” di Tony Scott, film poco conosciuti ma imprescindibili. Con loro mettiamoci pure tutta la filmografia di Hitckock, di Leone, di Cronemberg, e di Ridley Scott… e non basterebbe ancora!
Meglio Twitter o Facebook?
Facebook.
Consigliaci un autore da invitare al festival 2013
Joe Lansdale, ma anche Joe Hill.
Cinque aggettivi per definire il tuo lavoro.
Artigianale, divertente, faticoso, appagante, vorace.
I 3 fumetti che ti hanno influenzato di più, sia come persona che come autore/autrice..
Mister No, Valentina di Guido Crepax e Sin City. Sempre per tacer di molti altri…
Qual è il character mainstream che avresti voluto ideare tu o a cui sei più affezionato??
Ovviamente Dylan Dog.
La colonna sonora del tuo ultimo lavoro
Live in Berlin, di Sting.