Superior Spider Man: Dan Slott e Ryan Stegman firmano il nuovo Uomo Ragno!

Superior SpidermanTitolo: Eroe o minaccia?
Autori: Dan Slott – Ryan Stegman
Editore: Panini Comics
Pagine: 80
Prezzo: 3,30 euro

Chi legge fumetti dai tempi della mitica era “Marvel-Corno”, quando la casa editrice di Viale Romagna fece conoscere i super-eroi di Stan Lee in Italia, non può non avere nostalgia del nome “Uomo Ragno” che campeggiava sulle copertine degli albi, rimpiazzato dall’originale “Spider-Man”.

Più in generale, le storie dell’Arrampicamuri da parecchio tempo non reggono il confronto con quelle dell’epoca d’oro della Marvel. Ma ultimamente, forse, qualcosa sta cambiando.

L’ultima saga dello scrittore Dan Slott (e la migliore, da quando scrive il Ragno) è incentrata sullo scambio di menti. Il Dottor Octopus (forse il nemico per antonomasia dell’Uomo Ragno, insieme a Goblin) è riuscito a scambiare la sua mente con quella di Peter Parker.

Quindi, ora Octopus si trova nel corpo dell’Uomo Ragno, mentre l’Uomo Ragno (alias Peter Parker) si è ritrovato imprigionato nel corpo morente del Dottor Octopus. Nel momento in cui il corpo di Octopus muore, sembrerebbe finita anche per Peter Parker.

Ma in realtà le cose non stanno proprio così. Perché Peter è ancora vivo, può vedere e sentire tutto ciò che fa Octopus nel suo corpo, quasi come se fosse un fantasma. Dove porterà tutto ciò? Allo scontato ritorno di Peter nel suo corpo e nei panni dell’Uomo Ragno? Oppure, con un colpo di scena, Octopus resterà per sempre in possesso del corpo di Spidey?

Comunque finisca la saga, l’arco di storie che stiamo attualmente leggendo nelle edizioni Panini Comics è tra le migliori degli ultimi anni. L’idea di far vestire a un “cattivo” i panni di un super-eroe, e di uno dei super-eroi per eccellenza come l’Uomo Ragno, funziona.

Tanto più che Octopus si comporta (a modo suo) da eroe, cercando di imitare l’Uomo Ragno e di vivere la sua vita, forse la vita che avrebbe sempre voluto. Ci si potrebbe porre alcune domande, volendo. Quanto del nostro destino dipende da noi stessi? Nascere in due famiglie completamente diverse può fare la differenza, può cambiare la vita?

Sarà difficile che la Marvel possa permettere di mantenere Octopus sotto la maschera dell’Uomo Ragno, quindi un ritorno di Peter Parker, magari cambiato per sempre da questa esperienza, è più che probabile. Ma se negli ultimi tempi le trame di Spider-Man si trascinavano stancamente, questa svolta ha impresso nuova vita al mensile Panini, ed è anche un punto di partenza ideale per chi volesse riprenderne la lettura. Certo, non ci avviciniamo nemmeno lontanamente ai capolavori di Stan Lee e Steve Ditko, ma si tratta comunque di storie avvincenti.

L’unica considerazione negativa riguarda il modo in cui negli ultimi anni viene utilizzata la morte nell’universo a fumetti. Da Superman in poi, la scomparsa di un personaggio di punta è diventata soltanto un’occasione di marketing, per vendere più copie dell’albo in cui il personaggio in questione muore.

Salvo poi ricomparire, inevitabilmente, alcuni mesi dopo. Sempre con una spiegazione logica, ovviamente, però ormai lo schema è diventato ripetitivo (un po’ come i crossover Marvel: se prima erano un evento, adesso, al ritmo di uno ogni tre mesi, hanno stancato anche i lettori più affezionati).

Si è un po’ persa la caratteristica che distingueva i fumetti Marvel da tutti gli altri, quel realismo per cui anche i super-eroi avevano i loro problemi (con il partner, sul lavoro, ecc.), e la morte era un evento reale, da cui non si tornava indietro. Del resto, la morte di Gwen Stacy è stata, per noi tutti, un evento tragico e indimenticabile. Possiamo dire altrettanto delle altre “morti”, più o meno recenti?