Lucilla Pezzi, poetessa dello scandalo e della carne esposta, del nudo e dell’oscenità.
Clotilde Rousselot, geniale ed inquietante imbalsamatrice di cadaveri.
Leo, necrofilo perverso e Mina, alle prese con un corpo in disfacimento.
I personaggi descritti dalla Liberale, macabri ed angoscianti nella loro lucida follia, si ritrovano tutti alla Tanatexpo, colossale esposizione degli ultimi ritrovati del settore funerario. Le loro storie, raccontate per mezzo di lunghi flashback, sono quelle di un’umanità grottesca e deviata, sempre alla ricerca dell’eccesso e dell’esagerazione, che trova il proprio apice nella figura di Lucilla.
Non è un libro da sfogliare con leggerezza, Tanatopraty, sia per le tematiche trattate sia per il registro linguistico elevato. Servono impegno, stomaco di ferro e almeno un briciolo di sensibilità dark.
A fare da filo conduttore di tutta la vicenda, infatti, è la morte, onnipresente ed esibita in una sorta di danza macabra ed orgiastica. Alla Tanatexpo ci sono hostess provocanti in latex nero, bare all’ultima moda e kit giocattolo per piccoli tanatoprattori. Ci sono carri funebri con gli interni in pelliccia, portachiavi a forma di feretro e c’è l’ultima esibizione di Lucilla Pezzi, accompagnata da un volume di poesie inedite. Un volume postumo dato che di Lucilla, alla fiera, non c’è che il cadavere.
Sulla performance della poetessa il lettore s’interroga fin dalle prime pagine, e tutto il romanzo è incentrato sull’attesa del grande evento, capace di far esplodere la tensione e l’orrore accumulati. C’è molta critica sociale, in Tanatoparty, perché il marketing senza scrupoli raggiunge anche l’industria della morte. A tentare di opporsi alla lobby funeraria troviamo il gruppo combattente P.G.F., pronto a colpire la Tanatexpo con un attentato terroristico, ma la loro proposta di funerale ecosostenibile non è meno kitsch e grottesca di quel che ritroviamo nel resto del libro. Si tratta dell’unica punta ironica del romanzo.
Per il resto prevalgono toni lugubri ed oscuri: il linguaggio è ricercato e la narrazione è pervasa da un lirismo cupo, a riprova dell’esperienza poetica dell’autrice. A fare da cornice alla macabra vicenda (anche fisicamente, con una bella organizzazione grafica delle pagine), ci sono le citazioni dal Libro tibetano dei morti, quasi a scandire le esequie di un mondo corrotto e marcescente, più disumano della morte stessa.
- Titolo: Tanatoparty
- Autore: Laura Liberale
- Numero di pagine: 126
- Editore: Meridiano Zero
- Prezzo: 10,00 euro