Le terrificanti avventure di Sabrina è una graziosissima serie prodotta da Netflix, ora alla terza stagione. La recensione di Matteo Marchisio.
Le terrificanti avventure di Sabrina è una serie che si lascia guardare perché è divertente, ironica, piena di sangue, demonolatrìa, satanismo… e quindicenni.
Una serie young adult
Il genere young adult è spesso indigesto. I teenager che fanno cose e le fanno bene, cose peraltro sempre sistematicamente assurde, sono intollerabili perché non provocano la simpatia di bambini impegnati in avventure incredibili, né la mimesi tra attore e spettatore a cui cedono gli adulti.
Fanno scuotere la testa: a quindici anni si è degli imbecilli. Punto.
Le terrificanti avventure di Sabrina riesce a coinvolgere perché calca la mano su tutti quegli aspetti che nella serie degli anni ’90, a sua volta il rifacimento di un prodotto per ragazzi andato in onda intorno al 1970 intitolato Sabrina the teenage Witch, erano puro contorno per le gag da sitcom: la magia nera e gli incantesimi delle Spellman.
Non per nulla questa volta si tratta di un reboot.
Del vecchio telefilm sono rimasti i personaggi di base: Sabrina, due zie, il fidanzatino Harvey e il gatto nero Salem.
Il pazzo mondo alla rovescia delle avventure di Sabrina
Il mondo al rovescio in cui la congrega di Sabrina venera tutto ciò che è satanico, permette di mostrare vicende abbastanza intuibili, portando chi guarda a immaginare quale assurdo rovesciamento di una famosa tradizione si metterà in pratica nella puntata in corso o che festività satanica dovrà essere celebrata.
La trama scorre, fin dalla prima puntata, verso direzioni prevedibili una volta che si sono capiti gli schieramenti: Sabrina contro tutti e lo sviluppo delle situazioni: Sabrina ce la fa sempre.
Gli scontri dei buoni contro i cattivi e i cambi di fazione sono sempre divertenti perché grondano, oltre che di unguenti, muco, sangue infetto e bava, di riferimenti al paranormale, al lovecraftiano e al macabro classico fatto di pentacoli disegnati con la cera, mostri orribili e scambi di anatemi.
Trattandosi di un teenage drama però si devono fare i conti con palpitazioni adolescenziali, bulli a scuola, innamoramenti, struggimenti e musi lunghi per un fidanzatino soffiato a una compagna di classe.
Pazienza, tutto è sopportabile dal momento che di tanto in tanto il Signore Oscuro arriva sotto forma di capro alto due metri a incasinare tutto.
Le prime tre stagioni
Fino ad ora sono state diffuse tre stagioni, e una quarta è in lavorazione.
Nella prima si definiscono gli schieramenti e di fatto, mentre Sabrina prende coscienza del suo essere a metà tra streghe e umani, tutto ruota intorno a Michelle Gomes, spettacolare versione cougar della befana, nei panni di un demone femmina costantemente focalizzato sul mettere i bastoni tra le ruote a Sabrina e i suoi amici in nome di Satana.
Tutta la seconda stagione ruota intorno al rapporto di Sabrina con i due mondi con cui deve convivere: sceglierò sia l’universo tradizionale pieno di amici o quello oscuro che le promette un’esistenza al servizio del Demonio?
Nella terza si ripetono gli schemi consolidati nelle prime due con l’aiuto di altri antagonisti: anche i pagani vogliono ingarbugliare la vita di Sabrina. Il sapore generale è ancora più particolare per l’aggiunta in uscita di qualche pasticcio con i flussi temporali, che comunque porta ancora una volta a un finale senza grandi colpi di scena.
Le terrificanti avventure di Sabrina quindi è perfetto per riempire una serata uggiosa, tra sbaciucchiamenti di ragazzini e negromanzia.
Il bello è che pur tenendovi svegli, non cederà mai davvero all’horror, facendovi alzare dal divano senza il terrore di beccarsi una mater tenebrarum riflessa nello specchio mentre ci si lava i denti.