The Banana Splits Movie è un film che nonostante l’ottima idea di partenza delude le aspettative. La recensione di Massimo Zammataro per Sugarpulp MAGAZINE.
Tra-la-la,tra-la-la-la…
Se non riconoscete questo virale ritornello, allora avete avuto un’infanzia infelice e vi meritate quella parte di purgatorio in cui si è dannati ad ascoltare ad aeternum le sigle di Cristina D’Avena.
Parlo ovviamente a coloro che anagraficamente sono grosso modo del mio (vecchio) andazzo, non potendo pretendere che i più giovincelli conoscano The Banana Splits Show, prodotto, tra il 1968 e il 1970, da Hanna & Barbera. E se anche questi nomi non vi dicono niente, beh, Google e Wikipedia sono a portata di mano.
Bene, nel succitato tv-show per bambini, in ogni puntata i Banana Splits -una rock band composta da quattro coloratissimi personaggi zoomorfi: Fleegle (chitarra, voce), Bingo (batteria, voce), Drooper (basso, voce) e Snorky (tastiere, effetti) – si esibivano in sketches stupidini e infantili tra un cartone animato e l’altro.
Tanto fu il successo, comunque, che lo show andò in onda per due anni rimanendo impresso nelle nostre menti di bambini cartoni-dipendenti (con effetti nefasti che ancora si manifestano…).
L’idea di The Banana Splits Movie è quella, appunto, di riportare in vita l’indimenticabile show dandogli, però, una svolta horror.
Si ipotizza, quindi, che lo show dei Banana Splits sia arrivato senza interruzione fino ai giorni nostri, quando – nonostante l’immutato successo – il nuovo produttore non decide di cancellare la serie rottamando così i Banana, che sono dei robots vestiti da pupazzoni teneroni.
Tuttavia, l’update del software non va proprio come si deve (e si scoprirà perché), tanto da trasformare i docili peluchioni in auto(no)mi serial killer e lo show in uno slasher sanguinario.
E come in ogni slasher che si rispetti, la trama non è proprio il punto forte del film, diciamocelo. Ma ahimè di punti forti ce ne sono pochi, a dispetto del trailer che faceva sperare meglio.
Si poteva puntare sulla comicità stupida o grottesca, ma c’è veramente poco. Si poteva dare anche un po’ più di ritmo in fase di montaggio, ma niente: The Banana Splits Show è lento, fa fatica.
Nel comparto FX, invece, brillano, seppur nella ristrettezza del budget, gli effetti gore apparentemente vecchio stile e poca CGI: spiccano una bella resezione corporale con fuoriuscita di interiora e uno smembramento alla Torquemada.
Parlando di robots, troviamo una simpatica citazione da Terminator, ma nient’altro. Classico finale con cliffhanger.
Concludendo, The Banana Splits Movie delude le aspettative. anche sotto l’aspetto operazione nostalgia.
Tuttavia, se vi fosse rimasto dell’amaro in bocca, allora dovreste recuperare (anche su Youtube) gli Happy Tree Friends, simpatico cartone animato “da bambini” in cui, con l’ossessivo contrappasso di un simpatico motivetto da sangue dalle orecchie, i personaggi colorati e pucciosi vengono macellati nei modi peggiori. Divertentissimo, molto più che The Banana Splits Movie.
One banana, two bananas, three bananas, four…