The Flash, altro giro altra corsa. DC Comics e il suo luna park di supereroi ci riprova e riporta il velocista scarlatto in TV.

Purtroppo ci sono eroi e supereroi di difficile trasposizione “filmica”, su tutti quelli limpidamente bianco o nero,bene/male. Il taglio netto del personaggio, caro al mondo del comics stelle e strisce, non sempre si adatta alle tempistiche stringenti del piccolo e grande schermo. In tanti hanno tentato e spesso hanno fallito, vedi Superman su tutti. Ma i tempi cambiano e le generazioni incalzano con nuove visioni alternative, fresche e orientate ad un pubblico giovane e non ai vegliardi del comics puro e duro.

The Flash [serie TV], la recensione di Andrea Andreetta

The Flash, ovvero la nuova serie datata 2014, è di fatto una riprova inconfutabile del nuovo corso DC Comics. Lo so vecchiacci appassionati di fumetto mi odierete, sono pronto ai vostri strali, ma io trovo che The CW(il network televisivo teen per eccellenza)abbia prodotto un’ottima serie superando di alcune lunghezze Arrow, di cui The Flash ne è uno spin-off di fatto. Grag Berlani, sceneggiatore delle due serie, qui da il meglio proprio in veste di ideatore/reinventore del soggetto stesso in chiave action/drama/teen, senza stravolgerne l’origine, anzi portando quella freschezza tanto difficile per un personaggio nato nel 1940.

Barry Allen ritorna sul piccolo schermo dopo il disastro dei primi anni 90 ad opera della CBS, più giovane e veloce che mai. Ma visto che del maiale non si butta nulla, ritroviamo in un super cameo, nella parte del padre Henry Allen, proprio l’attore John Wesley Shipp (guarda caso recitava in Dawson’s Creek… e chi è stato uno degli sceneggiatori di quella serie? Dai è facile!), il Barry di 23 anni addietro.

The Flash [serie TV], la recensione di Andrea Andreetta

Già dalle prime quattro puntate, nel nostro paese arriverà a gennaio 2015 probabilmente sul canale Mediaset Italia 1, si palesano una serie di situazioni dal forte richiamo comics,parliamo di Silver Age ovviamente,primo su tutti uno storico supervillain come Leonard Snart/Captain Cold. Lo stesso Allen lavora al dipartimento di polizia, sezione scientifica,dove vive in un perenne ritardo su tutto. Completamente diverso l’approccio a Iris West, questa si accompagna, per ora, ad un uomo dal cognome fortemente evocativo e pericoloso come Thawne (i vecchiacci sanno di cosa parlo, voi newbie non googolate altrimenti scatta il super spoiler).

Pare, tutto sommato, che i “corpi esterni” alla continuty dell’universo DC siano funzionali alla storyline dal sapore teen, mai per ora eccessivamente invadenti come nel caso del suo “collega” Arrow. Insomma niente sixpack ostentato e primi piani dai languidi sguardi, Grant Gustin/Flash sfodera un’espressività “nuova al genere” nonostante sia famoso per serie come Glee e 90210. Pure i dialoghi sono di buon livello, certo a volte un po’ banali ma parliamo di un prodotto confezionato il target Young Adult.

The Flash [serie TV], la recensione di Andrea Andreetta

Il comparto CG e compositing è credibile, aspetto non scontato in una serie televisiva, amalgamando tutto con una fotografia sempre solare e satura ma senza eccedere in derive pericolosamente pop. Un livello alto, sicuramente mutuato da FOX, che di fatto rende omogenee le tre città su cui DC muove i propri personaggi. Star City, Gotham City e Central City sono vere e palpitanti di cattiveria e amore, forse proprio la Central City del nostro Flash soffre, sicuramente è la meno dark, la meno “visibile” e non partecipa attivamente alla dinamica della serie.

In sostanza se vorrete essere preparati al nuovo ciclo di film, questa volta per il cinema, che la Warner Bros ha messo in campo per il futuro dovete vedere The Flash, anche Arrow e Gotham of course.

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