The Mandalorian, la recensione di Matteo Marchisio della nuova serie ambientata nell’universo di Star Wars disponibile su Disney+.

The Mandalorian è una meraviglia per gli occhi e il cuore di ogni fan. Prima che l’universo di Star Wars sia spodestato dal podio di ambientazione perfetta, dovranno ancora passare minimo decenni, forse secoli.

The Mandalorian fa capire quanto la galassia lontana lontana lanciata sul grande schermo da George Lucas nel 1977 contenga abbastanza materiale per dar vita, dopo ben 40 anni, a grandi cose.

Questa seria benedetta da palate di cash Disney rapisce per le ambientazioni, attraendo, perfino chi si approccia per la prima volta, con una trama minimale, un protagonista nascosto da un’armatura piena di gadget e la serie di spalle perfette per far presa su chiunque, applausi in primis per un baby Yoda pazzesco.

Solo applausi

Quindi le otto puntate vanno osannate senza se e senza ma. The Mandalorian fa arrivare sul piccolo schermo qualcosa che proviene direttamente da un mostro sacro del cinema, un marchio per cui a ogni nuova trilogia si bilanciano cifre da manovra economica. 

Questa volta si sono spesi qualcosa come tra 12 e 15 milioni di dollari a puntata, denari che hanno dato vita a scene pulite, con effetti sonori di classe, astronavi e soldati imperiali nelle armature della prima e unica trilogia, quella di A New Hope per intenderci.

I Mandaloriani

I vecchi film aveva fatto conoscere al mondo una nuova religione: i Jedi. The Mandalorian scopre un nuovo credo: i Mandaloriani, discendenti più strutturati di tutto quello che Boba Fett, forse il personaggio più amato dalla fandom ma con meno secondi sullo schermo della storia del cinema, aveva rappresentato.

 I Mandaloriani sono guerrieri dispersi, in cerca di uno scopo che li possa portare ad applicare la loro devastante abilità in combattimento, alimentata dalla venerazione per le armi,  E io che mi sono sempre sentito un Jedi Sith, mi scopro Mandaloriano

Come si capisce dal titolo il protagonista è un mercenario dal cuore buono e l’estrazione rapidissima del suo blaster, vicinissimo per presenza scenica ai protagonisti dei grandi TV western d’altri tempi, di cui l’intera serie potrebbe senza problemi diventare l’erede spirituale.

The Mandalorian, un live action perfetto

L’ambientazione è post caduta dell’Impero Galattico, con i reduci delle armate imperiali che costituiscono armate di reduci ostinati a ristabilire il dominio passato. 

Nessun dubbio su chi siano i malvagi, ma da questo punto di vita Star Wars ha sempre calcato la mano sul manicheismo tra le due fazioni principali, fatta eccezione per pochi cambi di bandiera del tutto finalizzati a marcare la differenza sostanziale tra la qualità intrinseca dei buoni e la malvagità senza fondo dei cattivi. 

Star wars arriva in TV in forma live action, con attori in cane e ossa, e lo fa bene. The Mandalorian è quello che ci si aspetta di vedere. 

È un viaggio splendido in un modo che continua ad affascinare, riuscendo proprio dove tanti falliscono: coinvolgere e far sognare intere generazioni.