Ti scrivo una storia, sfide narrative a colpi di penna. Intervista a Laura Orsolini, autrice del nuovo gioco pubblicato da Erickson.

Ti scrivo una storia, sfide narrative a colpi di penna, è il gioco creato da Laura Orsolini pensato per allenare bambini e bambine dagli 8 anni a scrivere storie divertenti (ma vi assicuro che è molto divertente anche se ormai non siete più bambini).

Ho avuto modo di provarlo e devo dire che il gioco di Laura non solo è davvero divertente, ma permette anche ai ragazzi di conoscere i generi letterari e i grandi classici della letteratura.

Il tutto all’interno della dimensione del gioco, la migliore per apprendere e scoprire mondi nuovi e diversi rispetto alla nostra comfort zone. Insomma, avete già capito che nell’epoca in cui schermo batte libro CENTTO a  ZERO un gioco del genere è un’ancora di salvezza per il mondo del libro.

Proprio per questo motivo ho fatto una chiacchierata con Laura Orsolini, che non solo è l’autrice e ideatrice di Ti scrivo una storia, ma è anche un vero e proprio vulcano di idee libresche (e non solo)

Intervista a Laura Orsolini

Ciao Laura, innanzitutto complimenti per Ti scrivo una storia, mi sembra un’idea semplicemente geniale. Partiamo dall’inizio: per chi è pensato il gioco?

L’idea di creare un gioco nasce dopo i molti incontri nelle classi delle scuole, durante i corsi di scrittura creativa. Per riuscire a fare breccia nei più piccoli bisogna trovare un modo per non risultare noiosi e inventarsi un gioco per imparare a scrivere storie mi è sembrato un modo simpatico, soprattutto per chi non ama leggere e scrivere. Il mio obiettivo voleva essere quello di appassionarli attraverso il divertimento. Dopo qualche anno di tentativi, nasce “Ti scrivo una storia”, che ho testato biecamente su moltissimi studenti prima di proporlo a Erickson. A partire dagli otto anni un bambino riesce già a scrivere una storia compiuta, per questo Ti scrivo una storia è pensato per ragazzi dagli otto anni in su. In su significa che è adatto anche ai più grandi fino ad arrivare agli adulti. Mi è capitato di fare delle consulenze ad aziende sull’importanza dell’uso delle parole e di utilizzare questo gioco per rompere il ghiaccio e dimostrare che anche noi adulti riusciamo a divertirci inventando storie.

E da un punto di vista pratico come funziona?

Ogni giocatore (o ogni gruppo di giocatori) lancia il dado di genere, che determina il genere letterario della storia che si andrà a scrivere. La storia è diviso in quattro parti: introduzione, problema, risoluzione del problema e conclusione. Per ogni parte, bisogna pescare una carta di genere (con parole tipiche del genere stesso) e una carta libro (con trame di romanzi famosi). Le parole contenute nelle carte pescate guideranno lo scrittore nella scrittura della storia, fase per fase, fino ad arrivare alla fine. Ci sono anche delle carte “imprevisto”, che prevedono punti in più oppure la richiesta di inserire regole di grammatica (facili, non vi preoccupate!). Alla fine i giocatori leggeranno le storie create, mentre gli altri controlleranno che abbiano seguito le regole. ogni partecipante avrà un punteggio dato dalle parole utilizzate provenienti dalle carte pescate. Chi vincerà? Non si saprà fino alla fine, perché rilanciando il dado di genere è possibile confermare o ribaltare il risultato!

Che consiglio dai a chi ha un gioco in testa e non sa a chi proporlo? Com’è stata la tua esperienza per arrivare alla pubblicazione?

Avevo seguito anni fa un seminario su come si crea un gioco, che deve avere caratteristiche precise: deve esserci un vincitore, deve finire entro un tempo determinato, bisogna assegnare un punteggio. Da qui ho ragionato su come potere adattare la mia idea di scrittura introducendo delle regole. Solo testandolo sul campo sono riuscita ad aggiustarle fino a quando “ha funzionato”, vale a dire quando i ragazzi e gli insegnanti, dopo averci giocato, erano soddisfatti e contenti. Ho inviato un video a Erickson spiegando le regole del gioco e, dopo due anni, hanno accettato la mia proposta. Il consiglio che do, quindi, è di non smettere di provare finché si arriva al divertimento e di non perdere mai la speranza di ricevere una risposta positiva da un editore.

Sei impegnata in mille fronti: libraia, autrice, editor, organizzatrice di eventi e mille altre cose ancora. Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Sto scrivendo un romanzo Young Adult al quale tengo molto e mi auguro di poterlo finire e pubblicare in fretta. Il 13 ottobre è in uscita per Pelledoca Emma e i fantini detective, un giallo per ragazzi che parla di cavalli e ho in mente una trama per adulti divertente, una commedia dolce amara (ma non posso dirvi di cosa parla, non ancora!). Nel frattempo continua la collaborazione con Beretta Mazzotta agenzia editoriale per lo scouting di autori esordienti e non nel mondo dell’editoria per bambini e ragazzi: sono in uscita diversi titoli di tanti autori ma se ne parlerà del 2024, per cui anche qui non posso anticipare niente (ma non appena usciranno lo urlerò al mondo, quindi ve ne accorgerete).

Grazie mille Laura, alla prossima!