Una faccenda privata di Greg Iles è un autentico capolavoro di adrenalina, tensione e panico. 400 pagine da divorare.
Titolo: Una faccenda privata
Autore: Greg Iles
Editore: Piemme
PP: 441
Prezzo: cartaceo 11,50 euro – ebook 6,99 euro
Di base sono un masochista. Purtroppo l’ho capito tardi, dopo aver terminato questo libro. Libro… questo capolavoro di adrenalina, tensione e panico! Greg Iles lo conoscevo. Ebbi già modo di dire qualcosa di interessante su La regola del buio recensita qualche tempo fa. Del tipo che non ci dormivo di notte. Ecco, con questo va peggio.
Cominciamo con il dire a chi è sconsigliato: ai chi ha problemi cardiaci, intestinali, ulcere e cose simili. A chi ha un’amante o un amante (notasi l’eleganza nell’uso dell’apostrofo), una relazione extraconiugale (per chi avesse solo roba da una botta e via invece la lettura va bene), a chi indossa le scarpe marroni con la cintura nera. Perchè non merita di leggere un libro di questa bellezza.
Tutto comincia in maniera semplice, felice! Un bel test di gravidanza e un esito positivo! Che meraviglia! Arriva una nuova vita, una gioia immensa. Va beh, sapere di chi è visto che la futura mamma è sposata ma da 11 mesi frequenta anche un altro uomo… e già qui, senza inventare nulla, Greg Iles comincia a spianare il sentiero del thriller psicologico.
E, credetemi, lo spiana tanto bene.
La storia dura dalla tarda mattinata alla notte. E in quelle poche ore c’è un concentrato di tensione, adrenalina, panico, che in pochi altri libri ho trovato. Per raccontarvi bene la cosa, posso suggerire un giro sulle montagne russe, ma di quelle incazzate, non quelle robette da bambini. Quando lo stomaco te lo senti che spinge sulla gola, quando chiudi gli occhi per non vedere, ma porca miseria tu DEVI vedere, quando cacci un urlo facendo finta che sia per fare del colore, ma in realtà ti stai cagando addosso. Ecco, più o meno è così. Ho reso l’idea?
Sono 400 pagine da divorare. Se ne avete il coraggio. E la cosa terribile è che non c’è nulla di fantascientifico, di straordinario. È una storia che, con qualche leggera variazione, potrebbe capitare a chiunque. Perché l’amore clandestino e la tecnologia non sempre vanno d’accordo, perché verba volant, scripta manent e perché solo nell’estremo si può conoscere davvero chi ci sta accanto.
Da leggere, assolutamente. Non abbiate paura… non troppa, dai! Chiudo questa mia recensione con una battuta che ho sentito tempo fa e che, in poche parole, ci racconta il romanzo:
Lei: Amore, cosa saresti disposto a fare per me?
Lui: Amore, quello che vuoi!
Lei: Combatteresti con un leone?
Lui: Ma dai, amore… con un leone…
Lei: Ok, mi faresti guardare il tuo whatsapp?
Lui: E quanto grande sarebbe questo leone?
5 barbabietole su 5