Dalla Danimarca, un nuovo grande thriller: la recenisione di Pierluigi Porazzi de L’Uomo Delle Castagne, il romanzo di Søren Sveistrup pubblicato da Rizzoli.

Titolo: L’uomo delle castagne
Autore: Søren Sveistrup
Pagine: 560
Prezzo: 20 euro
Editore: Rizzoli

Due brutali omicidi sconvolgono Copenaghen. In entrambi i casi le vittime sono donne, e subiscono l’amputazione delle mani e dei piedi.

La firma dell’assassino è un omino realizzato con le castagne, ritrovato su entrambe le scene del crimine.

Sul caso indagano Thulin, poliziotta che attende il trasferimento dalla omicidi alla più prestigiosa sezione informatica, questo per lei dovrebbe essere il suo ultimo caso, e Hess, brillante agente con un passato tragico, che è appena tornato in Danimarca da Bruxelles (è stato sospeso dall’Europol per motivi disciplinari), dove spera di tornare al più presto.

La presenza sulla scena dei delitti dell’omino di castagne crea subito un collegamento, ma c’è di più. Il responsabile della Scientifica, Genz, scopre un indizio inquietante: su una delle castagne con cui sono stati realizzati gli omini è presente, in entrambi i casi, un’impronta digitale, che appartiene a una ragazza scomparsa molti mesi prima, la figlia di Rosa Hartung, ministro per gli affari sociali, il cui caso è stato apparentemente risolto. Uno psicopatico, infatti, ha confessato l’omicidio della figlia del ministro, ma il cadavere non è mai stato ritrovato.

Cosa collega la scomparsa della ragazza con gli omicidi? Da dove arrivano le impronte sulle castagne? La figlia del ministro è davvero morta? Tutti questi interrogativi, oltre al più importante e classico, ovvero l’identità dell’assassino (ribattezzato dai media “l’uomo delle castagne”), troveranno soluzione al termine di una serie di colpi di scena magistrali.

Con L’Uomo delle Castagne, Sveistrup, autore di The Killing, celebrata serie tv, esordisce alla grande nella narrativa gialla. Il suo romanzo lo accosta a un altro grande della letteratura nordica, Jo Nesbo.

Non ci sono, ne L’uomo delle castagne, la lentezza (e spesso la noia) e la prevedibilità di molti gialli nordici. Il romanzo di Sveistrup viaggia a ritmi altissimi, con una scrittura veloce e adrenalinica, che rende difficile chiudere il libro prima di aver scoperto la brillante e tragica soluzione.

Un romanzo consigliato a tutti gli appassionati di thriller e noir e un autore che entra nel mondo del giallo dalla porta principale.