Van Gogh. I colori della vita, ultimi giorni per visitare al Centro Culturale San Gaetano di Padova la straordinaria mostra dedicata al genio olandese.

Come una vera e propria ricostruzione, passo dopo passo, della vita e dell’opera del pittore olandese, è stata pensata ed architettata la mostra Van Gogh. I colori della vita, inaugurata il 10 ottobre 2020, con finissage il prossimo 6 giugno, al Centro San Gaetano di via Altinate a Padova.

Una monografica del tutto speciale con cui il curatore Marco Goldin festeggia i 25 anni di esistenza di Linea d’ombra. L’esposizione “viene alla fine di tre anni di nuovo studio e nuovo lavoro da parte mia – sottolinea Goldin – su tutto l’epistolario di Van Gogh, che mi ha quindi guidato in una rilettura ampia e motivata del suo percorso. A cominciare da quella tangenza meravigliosa che a metà XX secolo fa “incontrare” Francis Bacon e lo stesso artista olandese”.

S’INIZIA CON UNA TANGENZA MERAVIGLIOSA FRA VAN GOGH E BACON

E, proprio da questa tangenza, Goldin fa iniziare la sua mostra, che, nella prima sezione, presenta proprio tre capolavori di Francis Bacon, dipinti tra la fine del 1956 e l’inizio del 1957, annunciando l’idea da cui nasce la stessa esposizione, quella del “Pittore come Eroe”: “è l’immagine di Van Gogh che avanza davanti e accanto ai campi di grano ad Arles, come un pittore eroe che va incontro al suo destino. Quadri che Bacon liberamente trasse da quello che nella prima sala viene riprodotto, dipinto da Van Gogh nel luglio 1888, e andato bruciato durante un bombardamento su Magdeburgo, negli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale”.

Tre grandi, splendide tele di Francis Bacon a inizio percorso, dunque, a indicare come la figura dello stesso Van Gogh abbia agito anche sui grandissimi del XX secolo.

CAPOLAVORI DAI I VARI PERIODI DELLA VITA DI VAN GOGH

Un’esposizione che, grazie anche alla collaborazione fondamentale del Kröller-Müller Museum e del Van Gogh Museum, contiene capolavori di ognuno tra i periodi della vita di Van Gogh, da quello olandese fino al tempo francese vissuto tra Parigi, la Provenza e Auvers-sur-Oise.

Dipinti famosissimi come l’”Autoritratto con il cappello di feltro”, “Il seminatore”, i vari campi di grano, “Il postino Roulin”, “Il signor Ginoux”, “L’Arlesiana”, i vari paesaggi attorno al manicomio di Saint-Rémy e tantissimi altri, campeggiano sulle pareti del Centro San Gaetano di Padova.

Una mostra che non si ferma a una visione esclusivamente monografica, ma presenta l’opera del grande artista olandese con tanti approfondimenti non così usuali da vedersi, e in questo modo colloca quell’opera meravigliosa entro non abituali confini. Dai due anni nelle miniere del Borinage in Belgio, al tempo nel Brabante olandese, fino agli anni francesi che la mostra indaga in modo approfondito.

78 le opere di Van Gogh tra dipinti e disegni, affiancate da una selezione di una ulteriore quindicina di capolavori di artisti, a partire ovviamente da Millet, passando tra gli altri per Gauguin, Seurat, Signac, Hiroshige e i giapponesi, a lui precisamente collegati. Uno sforzo produttivo e organizzativo molto importante messo in campo da Linea d’ombra con l’appoggio del Gruppo Baccini quale main sponsor.

DALLA MINIERA DI MARCASSE A ETTEN, E POI NEUNEN, PARIGI, ARLES

Nel giugno 1880, quando si trova da un anno e mezzo nella zona delle miniere di carbone nel Borinage, in Belgio, Vincent scrive una lettera fondamentale a Theo. È la ripresa dei contatti epistolari tra i due, dopo un lungo periodo di silenzio. In quella lettera fa chiaramente intendere al fratello di voler intraprendere, dopo tanti fallimenti, la carriera di artista. Nella sezione dedicata si possono vedere i disegni iniziali, dal settembre 1880 fino a quelli già maturi, dal 1881 a Etten, quando ritorna per qualche mese, nel Brabante olandese dove era nato.

Tra il dicembre 1883 e la fine di novembre 1885 Van Gogh li trascorre a Nuenen, nuovamente nel Brabante olandese. Sono anni decisivi per un primo affinamento del gusto e dello stile pittorico, ovviamente ancora ben lontani da quanto accadrà in Francia, prima a Parigi e poi in Provenza. A Nuenem tutto ciò è rappresentato dal lavoro sui tessitori e sui contadini.

Van Gogh arriva a Parigi da Anversa, dove aveva trascorso tre mesi dopo la fine dell’esperienza olandese, l’ultimo giorno di febbraio del 1886. Nella capitale francese resterà due anni prima di prendere un treno per Arles. A Parigi vive insieme a Theo a Montmartre, e diviene il maggiore esponente della giovane avanguardia, a contatto con l’opera degli impressionisti e dei post impressionisti, seguendo modelli come quelli di Gauguin, Seurat e Signac, alcuni esposti nella relativa sezione.

Ma è il 1888 per lui un anno decisivo. Il 19 febbraio di quell’anno Van Gogh arriva ad Arles la mattina dopo, anziché trovare la luce e il sole del sud, come aveva pensato, lo accoglie una fitta nevicata. Ad Arles lavorerà a tanti temi meravigliosi, dalle fioriture ispirate ai giapponesi, Hiroshige in testa, ai campi di grano, a versioni celebri del Seminatore, a ritratti che riproducevano sguardi e fisionomie dei pochissimi amici che aveva in città.

I quindici mesi vissuti in città sono anche importanti per la coabitazione con Paul Gauguin, tra il 23 ottobre e il 23 dicembre 1888, fino all’episodio del taglio dell’orecchio che aprì una crisi profonda nella mente di Van Gogh e che rese assai difficili i mesi invernali e primaverili, fino alla decisione di trasferirsi a Saint-Rémy.

GLI EVENTI PRIMA DELLA CHIUSURA DEL 6 GIUGNO

Visite guidate esclusive condotte direttamente da Marco Goldin, un recital dello stesso curatore con Remo Anzovino al pianoforte sulle lettere di Vincent a Theo, fino all’appuntamento con il fantastico concerto “Alice canta Battiato”. Tutto questo si srotolerà nella settimana conclusiva, la prossima (31 maggio – 6 giugno), della mostra Van Gogh. I colori della vita.

Van Gogh saluterà quindi la città che ne ha ospitato tanti tra i suoi capolavori e per festeggiare degnamente questo momento, Linea d’ombra ha pensato a un programma “speciale”. I biglietti dei vari appuntamenti sono già acquistabili onlineOgni giorno ci sarà la messa in vendita di un singolo evento, sino alla copertura dei posti di volta in volta disponibili.

Gli eventi che porteranno al finissage della mostra iniziano la sera del 31 maggio, alle 21: per la serie “I webinart di Marco Goldin”, a essere proposta sarà la sua ottava lezione su Zoom, dal titolo “Il paesaggio impressionista. Monet e i suoi amici”.  

L’1 e il 3 giugno, alle 20.15: “Van Gogh, davvero”. Dopo i ripetuti sold-out di questa iniziativa in ottobre, torna il grande appuntamento con i 100 minuti immersi nella bellezza. Marco Goldin eccezionalmente conduce in prima persona, in due distinte serate, un’esclusiva visita guidata, per sole 30 persone, nelle sale della mostra “Van Gogh. I colori della vita”, accompagnati da una suggestiva colonna sonora, con l’esibizione dal vivo del fisarmonicista Gianni Fassetta.

Il 5 giugno, ore 20.30, nell’Auditorium del Centro San Gaetano: “Vincent van Gogh. Lettere a Theo”, il recital con il racconto e la lettura di Marco Goldin. Al pianoforte, Remo Anzovino. In una esclusiva anteprima della prossima stagione teatrale, l’intenso recital dedicato all’epistolario più famoso e toccante dell’intera storia dell’arte. Per la prima volta in assoluto presentato al pubblico.

Il 6 giugno, alle 18.30, sempre nell’Auditorium del Centro San Gaetano: “Alice canta Battiato”, con al pianoforte Carlo Guaitoli, storico pianista del musicista catanese. Un commovente concerto con i brani più belli del grande cantautore appena scomparso, affidati alla straordinaria voce di un’interprete che ha collaborato a lungo con Franco Battiato. Occasione imperdibile come anteprima assoluta del tour estivo.

A mostra ormai conclusa, un’attesa appendice: l’8 giugno, alle 21, Marco Goldin torna a grande richiesta nella riproposizione della visita guidata online su Zoom alla mostra “Van Gogh. I colori della vita”, dalle nove sale del Centro San Gaetano di Padova. Alla conclusione del periodo espositivo, il saluto a Van Gogh che lascia Padova.

“Su Van Gogh ho lavorato e scritto – precisa Goldin – tra l’altro dedicandogli il mio primo romanzo, mentre proprio nei mesi passati ho scritto una sua grande biografia attraverso le lettere, per La nave di Teseo, “Vita di Van Gogh, attraverso le lettere”. Questa esposizione, forte di ben novanta opere, con vari musei prestatori, al primo posto il Kröller-Müller Museum e poi il Van Gogh Museum, ha avuto l’ambizione di inserire Van Gogh nel flusso del suo tempo, nella precisa relazione con altri artisti che per lui hanno contato.

OTTO PITTORI ITALIANI INTERPRETANO TEMI CARI A VAN GOGH.

Al Centro San Gaetano è anche possibile visitare “Attorno a Van Gogh. Otto pittori e i colori della vita”, una collettiva di pittura contemporanea in Italia, secondo la visione critica di Marco Goldin, sempre fino al 6 giugno.

Ad esservi inclusi, ciascuno con un nucleo di sette opere, nell’agorà e al primo piano del San Gaetano, sono: Laura Barbarini, Franco Dugo, Attilio Forgioli, Matteo Massagrande, Cetty Previtera, Giuseppe Puglisi, Laura Villani e Piero Zuccaro. Accanto agli otto adesso riuniti, vanno ricordati i due – Piero Vignozzi e Andrea Martinelli – cui Goldin aveva affidato il potente “prologo” del progetto e che, con le loro opere, hanno accompagnato la prima parte della mostra su Van Gogh.

Unico il focus che il curatore ha proposto a tutti gli artisti coinvolti nel progetto: Van Gogh. Non per copiare le sue inarrivabili opere, ma per interpretare i temi, i luoghi, le emozioni, con il filtro dell’emozione e della sensibilità personali. E il risultato di queste otto originali ricerche si ammira in tutti gli spazi che, al San Gaetano, accompagnano e circondano le sale dell’esposizione su Van Gogh.

Visioni diversissime, temi e tagli assolutamente personali, dal figurativo all’astratto. Gli artisti coinvolti nella mostra, chiosa Goldin, “sono stati capaci di uscire dal giogo dell’imitazione, anzi non ne hanno mai provato la necessità, presi piuttosto dal restituire quel fiato di vento che hanno sentito scendere dalle montagne del destino. O vibrare in mezzo ai campi di grano, magari sotto un cielo stellato. Hanno sentito che si può fare ancora pittura come dichiarazione d’esistenza e d’amore”.

Van Gogh. I colori della vita, orari e info

“Van Gogh. I colori della vita”: da lunedì a mercoledì e domenica: ore 10 – 13 / 14 – 20; da giovedì a sabato: ore 10 – 13 / 14 – 21. La prenotazione è vivamente consigliata per visite nei giorni infrasettimanali e obbligatoria per il sabato, la domenica e i giorni festivi.