Venezia75, un festival stabiliante. Il punto di Silvia Gorgi, la nostra inviata alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
Una 75esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia strabiliante, in cui la qualità dei film selezionati ha conquistato la stampa nazionale, internazionale, e il pubblico.
Alberto Barbera, il direttore artistico, insieme a Paolo Baratta, il Presidente della Biennale, aveva annunciato alla sua presentazione ufficiale, a fine luglio, un festival in cui, in particolare nella sezione dei film “in concorso”, si sarebbero viste pellicole di più generi, dal western al thriller, dal dramma all’horror, sottolineandone però l’autorialità.
E la selezione sta mietendo grandi successi, a partire dal suo film d’apertura, dello scorso 29 agosto, che ha portato tutti gli spettatori sulla Luna. Sì, First Man di Damien Chazelle, con protagonista Ryan Gosling, antieroe romantico, si apre proprio con una sequenza in cui il pubblico può, a livello percettivo, sentirsi dentro quella cabina di lamiere, molto più piccola di quanto si possa immaginare, in cui un astronauta negli anni Sessanta veniva lanciato nello Spazio.
La storia di Neil Armstrong, colui che per primo mise piede sulla Luna, tratta dalla biografia ufficiale First Man: The Life of Neil A. Armstrong, scritta da James R. Hansen, è narrata dal regista Chazelle, solo trentatreenne, che con La La Land, passato a Venezia 73, conquistò sei Oscar, scegliendo di raccontare tutto quello che sta dietro a una grande impresa: la famiglia dell’astronauta, le emozioni, i dubbi, le difficoltà legate a prendere determinate scelte, il background di chi ha deciso di mettere la sua vita a disposizione della Scienza, o meglio, a disposizione del progresso e della ricerca scientifica in favore della società.
E First Man emoziona, come ha fatto, sempre nella prima giornata della Mostra, Sulla mia pelle, nella sezione Orizzonti, che racconta la vicenda di Stefano Cucchi, la cui morte è un caso di cronaca nera molto conosciuto in Italia.
Molti minuti d’applausi e una grande commozione, alla proiezione dedicata al pubblico, per questo film, necessario, in cui la storia del nostro Paese trova, nel cinema, un momento per analizzarsi. Crudo, in grado di essere in equilibrio, su un tema molto delicato, duro come non poteva che essere Sulla mia pelle è uno dei motivi per cui il Cinema è il Cinema.
La pellicola restituisce una fotografia di un sistema italiano agghiacciante. Usa rigore per dare dignità, il regista, Alessio Cremonini; e in questo trasformare “le carte in carne” come ha dichiarato nella conferenza stampa di presentazione del film, scuote nel profondo, con il suo protagonista, un ottimo Alessandro Borghi-Stefano Cucchi, con accanto una sensibilissima Jasmine Trinca-Ilaria Cucchi.
Uscirà nelle sale il prossimo 12 settembre, prodotto da Lucky Red e da Netflix. Stefano Cucchi morì il 22 ottobre 2009, durante la custodia cautelare. Il film racconta la settimana antecedente la sua morte e tutto quel che è successo, in quegli incredibili giorni.