Virtual Reality a #Venezia75: l’esperienza, il concorso, l’avanguardia. Continua il reportage di Silvia Gorgi dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Dopo il successo dell’anno scorso anche quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia è presente una sezione tutta dedicata alla Virtual Reality, Venice VR, con premiazione finale, sempre l’8 settembre.

A decretare i vincitori delle categorie Miglior VR Storia Immersiva, Migliore Esperienza VR per contenuto interattivo e Migliore Storia VR per contenuto lineare, la regista e sceneggiatrice danese Susanne Bier, l’autore nostrano Alessandro Baricco e l’attrice francese Clémence Poésy.

Quaranta titoli da visionare nella suggestiva location dell’isola del Lazzaretto Vecchio (Lido di Venezia), per promuovere un’idea di cinema all’avanguardia, emergente, che diverrà sempre più nuovo mezzo espressivo.

Uno spazio in cui è possibile unirsi ai ballerini del Royal Swedish Ballett in una performance di danza moderna (Half Life VR – Short Version di Robert Connor), vedere vis à vis i cani animati protagonisti di Wes Anderson in Isle of Dogs: Behind the Scenes, sentirsi sotto bombardamento in 1943: Berlin Blitz di David Whelan, scappare in un futuro apocalittico fra robot nemici in Wu Zhu Zhi Cheng VR, The Last One Standing VR di Wang Jiwen, Liu Yang.

Opere sperimentali, transmediali, che mettono assieme scienza e arte in Spheres: Chorus of the Cosmos, trilogia di Eliza McNitt, dove suoni, silenzi e la voce narrante di Patti Smith diventano un tutt’uno con l’Universo.

I livelli di interattività sono differenti: oltre infatti al solito caschetto, in alcune installazioni, ci si immerge con maggior profondità nell’experience, attraverso sensori ai piedi e alle mani, o zainetti con cui il movimento del soggetto entra in contatto con quanto viene rappresentato davanti ai suoi occhi.

Ci sono giganti che ti osservano, ballano, si muovono in VR_I di Gilles Jobin, Caecilia Charbonnier e Sylvain Chagué; e vedrete dove vi metteranno questi giganti alla fine della storia, in perfetto sincrono fra movimenti virtuali e reali.

Mentre in Make Noise di May Abdalla la vostra voce diverrà parte della protesta delle suffragette alla ricerca del diritto di voto. Sarete dentro un manga nel giapponese Tales of wedding rings VR di Sou Kaei; nella scena punk di una New York fine anni Settanta in Battlescar, che ha la voce narrante di Rosario Dawson, ed è stato girato da Nico Casavecchia e Martin Allais.

Vi è anche l’opera del figlio di Franca Sozzani, storica direttrice di Vogue, scomparsa poco tempo fa, Francesco Carrozzini, che con il suo X-Ray Fashion fa immergere nella parte oscura dell’industria della moda. Tre gli scenari d’experience possibili: il Theatre, di fruizione collettiva, su sedie girevoli; le Installations e gli Stand Ups, altrettanto immersivi, ma da fruire individualmente.

Per guardare e vivere le situazioni da dentro (inside-vision) o da molto vicino (close vision). Grazie l’iniziativa all’innovativa piattaforma multimediale VRrOOM, poi, sarà possibile dall’8 settembre all’8 ottobre 2018, fruire di tali opere anche on line da parte del pubblico di tutto il mondo.

L’app VRrOOm per la realtà virtuale sarà disponibile su sistemi iOS, Android e Google Daydream per telefoni cellulari abilitati alla Realtà virtuale, consentendo al pubblico di visionare i contenuti attraverso una finestra o in modalità VR con una cuffia VR. L’app sarà anche compatibile con le cuffie HTC e Oculus e avrà un accesso libero durante il periodo di lancio.