Visitare Casa Leopardi a Recanati ti fa tremare lo stomaco. Un’emozione intensa e profonda che non si può spiegare.
Visitare Casa Leopardi significa fare un viaggio nel tempo. Una volta varcato il portone del sontuoso palazzo di Recanati infatti si viene catapultati in un Ottocento favoloso.
Ero stato a Recanati una ventina d’anni fa, ma non ero riuscito a visitare Casa Leopardi, né tantomeno il museo. Questa volta non mi sono lasciato sfuggire l’occasione, anche perché da pochissimo sono state aperte le stanze in cui visse Giacomo Leopardi.
I visitatori possono scegliere due percorsi, uno con la casa e il museo, e uno che comprende anche la visita guidata alla Biblioteca.
Visitare Casa Leopardi: la Biblioteca
Noi abbiamo iniziato la nostra visita dalla Biblioteca, il luogo più magico di tutto il palazzo. Mentre camminavo tra le migliaia di libri raccolti da Monaldo Leopardi ho provato una sensazione indescrivibile, una vera stretta allo stomaco.
Impossibile descrivere l’emozione avvertita davanti alla scrivania in cui Leopardi si consumò per il suo “studio matto e disperatissimo”, così semplice eppure stapiena di vita (vissuta e sognata).
Tutto è com’era duecento anni fa: la possente scrivania di Monaldo Leopardi nella stanza all’altro capo della struttura, i volumi ordinati sugli scaffali immensi, il reparto dedicato ai “libri proibiti” rigorosamente sottochiave. Affacciandosi dalle finestre si può osservare la piazza del Sabato del villaggio, quella da cui Leopardi osservava la sua “Silvia”.
Pensare che tra quelle mura e tra quei libri si è formato uno dei più grandi geni universali mi ha messo i brividi.
Immaginare i fratelli leopardi bambini che passavano le giornate tra quelle stanze divertendosi tra i libri (il padre organizzava per loro veri e propri “tornei culturali”) mi ha restituito un’immagine diversa di Leopardi.
Ho visto il Leopardi che, con i fratelli, non dormiva per l’eccitazione la sera prima degli esami organizzati dal padre; il Leopardi bambino che insieme ai fratelli architettava piccoli modi per copiare durante gli esami; i fratelli Leopardi che con il padre rappresentavano le piece teatrali che avevano composto.
Leopardi oltre gli Stereotipi
Con la Biblioteca termina anche la parte guidata della visita e si passa al resto della casa. Mi piace sottolineare l’ottimo lavoro delle guide che ci hanno raccontato il Leopardi genio a tutto tondo, uscendo dal cliché scolastico del pessimismo cosmico.
Le conoscenze di Leopardi del resto spaziavano dalla poesia alla chimica, dalla filologia all’astronomia (a soli 15 anni scrisse “Storia dell’Astronomia”, trattato dalle solidissime basi scientifiche). Ed è per questo che va ribadito con forza il valore universale del genio di Recanati, una delle figure centrali dell’800 Europeo.
Un intenso percorso umano
Visitare Casa Lepoardi si trasforma in un intenso percorso umano che attraversa letteratura, filosofia, poesia, storia, cultura e vita, a patto però di superare il Leopardi versione Bignami che naufraga dolcemente nell’immaginario pop.
Sia chiaro, nessuno qui vuole mettere in discussione il valore dei Canti, un’opera che è senza dubbio nell’Olimpo della letteratura. Ma per capire davvero Leopardi e il suo pensiero complesso e strutturato credo sia indispensabile leggere anche lo Zibaldone e le Operette Morali, due capolavori assoluti.
Le mille suggestioni di queste due opere, al di là dell’incombente e inevitabile presenza dei Canti, pervadono le stanze di Casa Leopardi e del Museo. Ma tutto lo splendido borgo di Recanati è intriso dell’aura di Leopardi: l’uomo, le opere e il “natio borgo selvaggio” sono un tutt’uno indivisibile.
Il resto della casa
Dopo la Biblioteca si passa attraverso il Salone Azzurro, la Galleria e il Giardino delle Ricordanze, fino ad arrivare a tre camere private. Sono le stanze aperte a giugno e che finora non erano mai state visitabili dal pubblico: un salottino in cui i fratelli Leopardi si divertivano nel tempo libero, la camera di Carlo e quella di Giacomo.
Se amate il Leopardi poeta e intellettuale infine il Museo è sicuramente una vera libidine. Al di là dell’originale autografo di “A Silvia” il museo contiene tante opere suggestive e ricche di storia e poesia.
Il Colle dell’Infinito
Impossibile infine visitare Casa Leopardi senza recarsi al Colle dell’Infinito.
Poco importa se Giacomo si sedesse davvero davanti a quella siepe oppure no, l’immaginario di questo colle è talmente intrise di poesia e di significati che trascende la realtà storica.
Davanti a noi ci sono le splendide colline della Marche, non tanto diverse a quelle che doveva vedere Giacomo duecento anni fa. Il sole splende alto e fa caldo anche se spira una brezza leggera. Il suono delle cicale è una presenza costante che rassicura.
Tutto va esattamente come deve andare.