Vlad. Le lame del cuore è il primo capitolo della trilogia di Matteo Strukul e Andrea Mutti dedicata alla figura di Vlad Tepes. La recensione di Linda Talato per Sugarpulp MAGAZINE.

Sarò estremamente sincera nel dire sin da subito che questa non è una recensione fatta da un’amante del fumetto, quanto piuttosto la sensazione di un lettore che normalmente si approccia a tutt’altro genere.

Siamo chiari: faccio parte della generazione che ha imparato a leggere con Topolino, e continua a rimpiangerlo, nonostante sia passata poi direttamente ai libri, e di fronte alle onomatopee e ai suoni resi vibranti con il lettering ho avuto il mio “momento nostalgia”. Ma non divaghiamo.

IL FUMETTO

Vlad – Le lame del cuore, scritto da Matteo Strukul e disegnato da Andrea Mutti, è il primo volumetto di una trilogia a fumetti edita da Feltrinelli Comics, sulla figura di Vlad III di Valacchia, meglio noto come Dracula.

No, niente vampiri e niente soprannaturale, solo rievocazione storica. Lo ha detto chiaro e tondo Strukul alla presentazione ufficiale in occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino, e, in tutta onestà, me lo aspettavo.

Leggendo, non penserete neppure per un istante al principe delle tenebre del Dracula di Bram Stoker anche se, sempre la mia generazione di nostalgici non potrà fare a meno di andarsi a rivedere su YouTube l’epic intro del film di Fancis Ford Coppola con Gary Oldman e Winona Ryder. E di rimpiangere i tempi de La Casa degli Spiriti e Sirene… ma sto divagando di nuovo (peraltro con in testa il motivetto della “The Shoop Shoop Song”, che con questa recensione non c’entra nulla).

Partiamo dall’inizio e da quello che i lettori un po’ tradizionalisti notano subito, ovvero le sensazioni “al tatto”. Senza nulla togliere agli e-book, chi ama lo spessore delle pagine sotto alle dita, il profumo della carta e la superficie liscia della copertina, non rimarrà deluso: cartonato al punto giusto, ho trovato molto gradevole l’impaginazione spessa e i fogli robusti. L’illustrazione in cover è molto comic, com’è giusto che sia, ma evocativa e ben assortita con il titolo.

Veniamo al contenuto. I testi sono chiari, scorrevoli, e pur essendo essenziali (non ci sono moltissimi dialoghi o spiegazioni, ma questo sempre detto da un lettore non abituato al fumetto) mantengono lo stile che l’autore ha nei suoi romanzi.

Le illustrazioni rimangono per tutta la narrazione su toni foschi e cupi, risultando perfettamente in linea con l’ambientazione della storia. I personaggi sono disegnati in modo realistico, le entrate in scena del protagonista sono iconiche al punto giusto, e le donne non hanno una fisicità stereotipata e poco verosimile, come in altre illustrazioni che ho visto. In alcune vignette ho apprezzato molto i dettagli dei volti.

PICCOLO SPOILER

Il volume è il primo di una trilogia, quindi il lettore è perfettamente al corrente del fatto che sta leggendo solo una parte della storia, tuttavia, (ATTENZIONE: SPOILER!) personalmente avrei apprezzato una prosecuzione un po’ oltre l’arrivo di Hamza Pasciã e dei suoi cavalieri al confine tra la Valacchia e l’Impero Ottomano, anche se, con il colpo di scena finale, l’autore porta a casa l’obbiettivo principale di chi scrive una serie: invogliare il lettore a leggere anche i volumi successivi.

Anche la storia d’amore tra Vlad e Katharina Von Siegel mi sarebbe piaciuta leggermente più approfondita, appena un attimo, ma forse Strukul lo farà nelle prossime puntate.