WOLFS, la recensione di Giacomo Brunoro del film con George Clooney e Brad Pitt presentato Fuori Concorso all’81a Mostra del Cinema.
WOLFS, diretto superbamente da John Watts, è puro entertainment. Una commedia nera piena di azione che fila via leggerissima e in cui tutto va come deve andare.
George Clooney e Brad Pitt tornano insieme in un classico buddy movie che, peraltro, potrebbe diventare il primo di un franchise decisamente interessante. Qui alla Mostra del Cinema il pubblico era in delirio per una delle coppie più amate della Hollywood contemporanea, due attori che non hanno nulla da dimostrare e che nonostante tutto si sono dimostrate iper disponibili nei confronti dei fan (al contrario di tanti altri scoreggioni che si atteggiano a star).
La strana coppia
Diciamolo subito: WOLFS è un film interamente a servizio di George Clooney e Brad Pitt. Le due icone di Hollywood si sono fatti cucire addosso una storia su misura e, ça va sans dire, l’hanno interpretato alla grande.
Non sveliamo troppo della trama, basti dire che la storia si sviluppa lungo una fredda notte natalizia durante la quale Clooney e Pitt sono costretti a collaborare per risolvere un casino non da poco. Entrambi fanno una professione unica, da qui i WOLFS del titolo (il titolo italiano sarà LUPI SOLITARI), una professione che manco a dirlo non è molto legale e che li porta a dare del tu alla feccia della società.
Il film va che è una bellezza grazie a una scrittura leggera ma sempre puntuale, capace di sorprenderti anche quando succede proprio quello che ti aspettavi. E poi Clooney e Pitt giganteggiano (e gigioneggiano) per tutto il film, prendendosi in giro e dimostrando di avere l’intelligenza di invecchiare insieme al loro pubblico.
Austin Abrams, la sorpresa del film
Meraviglioso Austin Abrams, vera e propria sorpresa di un film in cui non era facile ritagliarsi il ruolo di terzo incomodo. Abrams interpreta alla perfezione un personaggio scritto benissimo che ha la sola colpa di essersi trovato nel posto sbagliato al momento giusto.
Il suo monologo esplosivo all’interno della stanza Safari di un motel neworchese che sembra uscito dagli incubi di Hunter S. Thompson è davvero da antologia. Così come la scena dell’inseguimento lungo una New York innevata. Il suo enigmatico personaggio, nei credits è indicato semplicemente come “The kid”, ti conquista con la sua ingenuità e la sua voglia di vita.
Una New York super fluo
In tutto ciò va sottolineata la New York super fluo che fa da sfondo al film. Location pazzesche e deliranti, scorci inediti e squarci di luci quasi poetici.
John Watts si conferma un regista che sa il fatto suo e tira fuori il meglio da ogni situazione. C’è poi una citazione fantastica di un vecchio classico di Hollyood che farà impazzire i cinefili (vi dò un indizio: si tratta di un film del ’69 diretto da George Roy Hill e che aveva per protagonista un’altra coppia iconica di Hollywood).
In definitiva abbiamo il film ideale da vedere al cinema per riscoprire una Hollywood vecchio stile, fabbrica di sogni e di grande entertainment. Un film totalmente SUGARPULP che, speriamo, potrebbe essere il primo di una nuova serie.