Zombieland – Doppio colpo, la recensione in anteprima di Massimo Zammataro, il nostro inviato a Lucca Comics & Games 2019
Zombieland – Doppio Colpo è quello che doveva essere: la celebrazione irripetibile di un anniversario, con gli stessi artefici di quel primo successo.
Salvato dagli zombi. Impossibile, direte voi. E invece, quando dal cielo scende una tonnellata di acqua per metro quadrato e non c’è rifugio che tenga, poter usufruire all’asciutto di una maratona cinematografica di zombi è un “doppio colpo” che nemmeno il Salvavita Beghelli.
Aggiungiamo che uno dei due film in programma era un’anteprima esclusiva, e otteniamo la tempesta perfetta.
La tempesta perfetta
E proprio di tempesta perfetta si tratta, perché non succederà mai più che di un film si faccia il sequel a distanza di 10 anni, mettendo di nuovo insieme tutto il cast, la regia, il reparto sceneggiatura presenti nel primo episodio.
É quel che succede con Zombieland – Doppio Colpo, seguito del fortunatissimo Benvenuti a Zombieland del 2009.
Un piccolo recap
È necessario un piccolo recap: Benvenuti a Zombieland (orig. Zombieland) esce nelle sale di tutto il mondo nel 2009, tranne in Italia (e la cosa non ci dovrebbe stupire, abituati come siamo alla politica dissennata dei nostri distributori).
Il successo planetario è immediato, tranne che in Italia, locus amoenus in cui dovremo aspettare, nel 2010, l’uscita in DVD per godere di questa commedia horror travolgente.
Evidentemente nello “stivale” nessuno se n’era accorto prima (il che dà la misura di quanto illuminati siano i distributori nostrani).
Benvenuti a Zombieland diventa in breve una perla di rara bellezza assurgendo all’ambìto rango di film cult.
Zombieland – Doppio colpo
Veniamo dunque a noi, e alla nostra maratona organizzata a Lucca Comics & Games 2019 dalla Sony/Columbia, e composta da Benvenuti a Zombieland e dall’ancora inedito Zombieland – Doppio colpo.
Dieci anni dopo gli eventi del primo film, ritroviamo i nostri 4 protagonisti sistemati in quel che rimane (praticamente tutto) della Casa Bianca (insomma, proprio un alloggio di fortuna!).
Se ne stanno tranquilli a trascorrere quasi in una oziosa routine la loro vita da sopravvissuti di lusso.
Il decennale e idilliaco menage amoroso di Columbus (Jesse Eisenberg) e Wichita (Emma Stone, sempre molto brutta…) si incrina quando il ragazzo le chiede di sposarla.
Fedele alla propria regola da sopravvissuta “nessun legame”, Wichita se ne va di soppiatto con la sorella Little Rock (Abigail Breslin, un po’ inchiattita…) fregando per l’ennesima volta la super automobile a Tallahassee (Woody Harrelson, sempre in formissima), il quarto componente del gruppo.
E così i due cadono nello sconforto: l’uno per la perdita dell’amata, l’altro per la perdita della sua supercar.
Nel mese successivo, Columbus si consola con Madison (Zoey Deutch), una sopravvissuta che abita nella cella frigorifera (accesa…) di un centro commerciale.
Ma il destino è in agguato: Wichita ritorna a sorpresa perché ha bisogno di aiuto per recuperare la sorella nel frattempo scappata con Berkley, un affascinante hippy tutto peace & love, canne e chitarra, alla volta di Babylon, un villaggio sicuro gestito da fricchettoni che, evidentemente, solo un miracolo ha fatto sì che non venissero sbranati dai morti viventi.
Così inizia l’avventura on the road sulle tracce di Little Rock, tra gelosie, sparatorie, inseguimenti, Elvis Presley, e altre gustose e paradossali situazioni infarcite di salace umorismo.
Missione impossibile
Era difficile bissare il successo di Zombieland: l’unica maniera, dopo 10 anni, sarebbe stata proprio quella seguita, cioè mantenerne immutato lo spirito scanzonato e tutto ciò che ne aveva decretato il successo.
La cosa sarebbe stata difficile – e lo è stato – senza tutto il cast (ma non solo) originale, che nel frattempo aveva raggiunto altri e più alti livelli: Harrelson e Eisenberg più volte nominati agli Oscar e altri premi prestigiosi, la Stone premio Oscar, Coppa Volpi, Golden Globe e BAFTA, la Breslin altra plurinominata.
Anche la mano dietro la macchina da presa avrebbe dovuto essere la stessa; e così ritorna anche Ruben Fleischer (Gangster Squad e Venom). A questo cast stellare si aggiungono Rosario Dawson e Luke Wilson.
Zombieland – Doppio Colpo è quello che doveva essere: la celebrazione irripetibile di un anniversario, con gli stessi artefici di quel primo successo. Mantiene le aspettative, si ride di gusto, senza mai momenti morti nell’azione e nel dialogo.
L’introduzione di Madison (la classica deficiente bionda vestita di rosa, absit iniuria verbis) come elemento disturbante della relazione tra Columbus e Wichita, e dell’interazione con Tallahassee, è geniale e porta nuova verve a quello che poteva essere un ripetersi di gag tra i protagonisti.
Idem per l’introduzione di Rosario Dawson e il fricchettone. Segnalo anche l’esilarante segmento con Luke Wilson.
Lo zampino Asylum…
Mi permetto tuttavia di evidenziare alcuni particolari di derivazione allotria. Denominare gli zombi con l’epiteto Z, è una cosa recente e stona un po’ con la continuity del film.
Mam soprattutto, è tangibile in due sequenze (che non svelo) l’influsso (o la citazione derisoria?) della innominabile Asylum di Z Nation, certificandone quindi l’ingresso a pieno titolo nell’immaginario fantastico zombesco e cinematografico in generale.
Insomma, Zombieland – Doppio colpo centra il bersaglio alla grandissima, si ride di gusto mescolando intelligentemente il genere con situazioni da slapstick comedy di cui gli americani sono esperti.
Questa volta, in sala subito dal 14 novembre 2019.
Tip: non lasciate la poltrona durante i titoli di coda, perché c’è una grandissima sorpresa…