A zonzo per Los Angeles, continua il reportage di Giacomo Brunoro dalla città degli angeli.
Secondo giorno a Los Angeles passato a gironzolare, dato che era domenica e poi lunedì ci sarà il labour day (una sorta di nostro primo maggio), e quindi l’atmosfera in giro è abbastanza vacanziera. La prima impressione di essere in una città enorme è stata abbondantemente confermata: a Los Angeles o ti muovi in auto o sei morto, le biciclette praticamente non esistono e anche le moto sono molto poche, per lo meno in città.
Rispetto a quello che vedi in televisione o al cinema girando per la città ti rendi conto che L.A. è una città fondamentalmente “bassa”: se si esclude down town praticamente non ci sono grattacieli, la maggior parte degli edifici è formata da case singole, o comunque condomini normalissimi. Sicuramente Los Angeles è una città orizzontale e non verticale, e non a caso ogni quartiere rappresenta un po’ un mondo a sé stante.
La presenza dei grandi studios televisivi e cinematografici è qualcosa di palpabile: a parte perché li vedi, con queste specie di cittadelle enormi che spiccano nel contesto urbano, e poi perché la città è piena di pubblicità di telefilm. Non avevo mai notato pubblicità del genere in giro per il mondo, ma qui ci sono ovunque cartelloni giganti che pubblicizzano Marvel’s Agents of SHIELD e un altra marea di telefilm mai sentiti (per lo meno dal sottoscritto).
Per il resto ti colpisce una meravigliosa sensazione di normalità: qui è tutto normale, chiunque può fare quello che vuole, vestirsi o mangiare quello che vuole e va tutto bene (rispettando la legge naturalmente). Lo stesso discorso vale per le case, che sono una completamente diversa dall’altra, fatte secondo i gusti più disparati.
Ieri abbiamo girato il mercatino di L.A., Santa Monica, Chinatown, un po’ di locali alla sera. Molto carino il mercatino, dove si trovano cose davvero particolari (per lo meno per noi Europei), dai vestiti ai mobili, dai giochi ai dischi. Tutta la città del resto ha un’atmosfera molto vintage, quel senso di calda e leggera decadenza che ti fa capire che ti trovi in uno stato del Sud degli Stati Uniti. Ultima cosa: in qualsiasi locale c’è almeno un menù vegetariano, o veggie come lo chiamano qui, e i negozi vegan sono tanti e molto visibili. Piccoli particolari che dimostrano come qui i gestori dei locali stiano attenti ad ogni dettaglio, ogni tipo di sensibilità e cultura, naturalmente nell’ottica di incassare di più!