I 10 motivi per cui dovreste smetterla di chiedere sconti in libreria, un nuovo articolo di Carlo Vanin per SugarDAILY, il blog di Sugarpulp
I 10 motivi per cui dovreste smetterla di chiedere sconti in libreria: (ovvero: i 10 motivi per cui amiamo il non sense dei nostri clienti)
- Avevo già questo libro, poi l’ho prestato e non me l’hanno restituito, mi fa un po’ di sconto?
- Devo leggerne solo tre capitoli per l’università, devo pagarlo a prezzo pieno?
- Questo lo prendo anche se l’ho già letto nelle diciotto volte in cui sono venuto a leggerlo qui al vostro tavolino, me lo sconta?
- Questo libro è brutto, ha il finale che non mi convince, può farmi un po’ di sconto?
- Devo regalarlo a una persona a cui non piacerà di sicuro, mi faccia un po’ di sconto.
- Se lo prendo adesso invece di aspettare che esca in economica, me lo sconta, vero
- Ho le tessere Feltrinelli, Ibs, Mondadori e Palazzo Roberti, quanto mi scontate questo libro?
- Se prendo anche il prequel del sequel me li sconta entrambi?
- Ho già letto un libro dello stesso autore, mi sconta questo?
- Che sconti fate? “C’è la nostra tessera, è gratuita, non scade mai e accumula sconti progressivi, può non portarsela dietro, basta che ci dica il nome quando viene, la vuole?” No, sono di passaggio. “Facciamo sconti a studenti, insegnanti, soci del CAI, persone in difficoltà rientra in qualcuna di queste categorie?” No. “Senta, non è un negozio di vestiti, noi non abbiamo un ricarico ma un margine sul prezzo di copertina, che come vede è imposto. Se proprio vuole, io lo sconto glielo faccio, però sappia che su un libro da dieci euro ce ne restano tre”. Ah, non lo sapevo, mi dispiace. Certo che è dura con questi margini. “Eh, sì è un po’ dura, ma facciamo il possibile per stare in piedi”. Allora prendo questi librottini Disney da tre euro e cinquanta l’uno, pago con carta di credito e mi servirebbe un pacchetto regalo con una carta di riso biologica sull’indaco e il fiocco ottanio per uno, e carta salvia con fiocco crema per l’altro, mi dà due sacchetti diversi così non si rovinano e tre/quattro segnalibro che fanno sempre comodo? “Ecco, sono sette euro”. –Ma no, scusi, ne ho presi due, non può farmeli a tre euro l’uno?