Chew, di John Layman e Rob Guillory, è un fumetto divertente, intelligente e attuale

In un mondo in cui l’influenza aviaria sembra aver vinto la guerra e il pollame è diventato una merce rara da spacciare sotto banco, il governo statunitense ha istituito un’organizzazione che regolamenta i prodotti alimentari, l’FDA.

Tony Chu è un agente dell’FDA, tra un appostamento, una retata e un indagine, il suo obiettivo è quello di riuscire a fermare lo spaccio di pollame, che dilaga senza sosta.

Chew

Eppure, Tony ha un problema (o un dono) è cibopatico, ovvero tramite l’ingestione di cibo riesce a scoprire vita, morte e miracoli di ciò che sta masticando. Non è importante la natura del cibo, possono essere hamburger, verdure, resti umani nascosti nel cibo, Tony inizierà ad avere delle visioni, che gli mostreranno la vita precedente del cibo: pesticidi, mattatoi, ecc…

Grazie a questa sua particolarità, Tony verrà incaricato di svolgere una missione speciale.

Partendo da un evento, il terrore di una pandemia su scala globale, che tutti i lettori hanno vissuto sulla loro pelle, l’opera di Layman e Guillory porta alle estreme conseguenze questa paura. Infatti, la pandemia ha vinto, il pollame è stato dichiarato fuori legge e viene trattato alla stregua di una delle droghe più pericolose al mondo.

Chew

Eppure, Chew non muove una critica ai meccanismi che regolano la società, né tantomeno può identificarsi come una cronaca delle conseguenze post-crisi globale. L’opera, utilizzando l’ironia riesce sapientemente a chiarire i meccanismi che regolano l’agire della psiche umana.

Poco importa, se per riuscire a ottenere questo risultato, venga utilizzato il sangue, il vomito e il cannibalismo. La conseguenza di tutto questo è uno spettacolo grottesco postmoderno, denso di un’ ingegnosa comicità.

A livello stilistico, Chew si presenta come un’opera ben studiata, grazie soprattutto al sapiente lavoro di Layman alle storie e di Guillory alle matite.

John Layman mette in scena una serie di storie stravaganti, con personaggi incredibili, un ritmo che fa venir voglia di non smettere di leggere e rileggere e da una comicità dissacrante.

Chew

Il disegnatore Rob Guillory da vita a delle tavole dall’impianto particolare e innovativo, con un tratto grottesco e caricaturale, perfetto per la rappresentazione delle vicende di Chew. Sapiente è l’uso dei colori, opachi e omogenei, che tendono al grigio, nella rappresentazione dei vicoli e della città (quasi a sottolineare il grado di massificazione e appiattimento a cui tende la società contemporanea); colori accesi e vivaci nella rappresentazione del sangue e del vomito.

In definitiva, Chew dimostra di essere un’opera intelligente, innovativa, dal ritmo incalzante e dalla comicità irresistibile, che non ha paura di mischiare e unire elementi e situazioni diverse, dando vita ad un ottimo prodotto.

E poi scusate, ma una storia che inserisce cannibali, vampiri e galli da combattimento, non so voi