La meravigliosa lampada di Paolo Lunare, la recensione di Corrado Ravaioli del romanzo di Cristò pubblicato da Terrarossa Edizioni.

La meravigliosa lampada di Paolo Lunare, recensione
  • Titolo: La meravigliosa lampada di Paolo Lunare
  • Autore: Cristò
  • Editore: Terrarossa Edizioni
  • PP: 102

Paolo e Petra si amano da sempre. Dai banchi della scuola elementare in avanti, hanno affrontato la vita insieme. Alla soglia dei quarant’anni, sono entrati in una sorta di limbo affettivo.

Lei soffre per una serie di omissioni su cui ha costruito la relazione, lui si dedica da tre anni a un progetto folle. In vista dell’anniversario dei 15 anni di matrimonio, ogni notte scende in garage cercando di costruire la lampada meravigliosa citata nel titolo. 

Non è particolarmente esperto di illuminazione e neanche di elettrotecnica. Eppure si era convinto che sarebbe riuscito a inventare una lampada e poi un un completo sistema di illuminazione che producessero la luce com’è.

Paolo riuscirà nel suo intento e gli effetti della lampada saranno meravigliosi, anche se opposti a quelli immaginati. Diciamo solo che saranno magici.

Come potete immaginare, il nuovo libro di Cristò Chiapparino, che già aveva impressionato critica e lettori con il precedente Restiamo così quando ve ne andate edito sempre da Terrarossa Edizioni, galleggia sospeso tra realismo e soprannaturale.

È un romanzo breve, sfiora le 100 pagine, ma pesa molto di più di quanto appaia, metaforicamente. Con prosa asciutta e precisa, porta il lettore dentro un rapporto apparentemente solido ma segnato da qualche crepa.

Petra vive un rimorso crescente per le menzogne raccontate. Lui, pensando di vivacizzare il rapporto, si rifugia da tre anni in garage trasformando il desiderio di stupire la moglie, in un’ossessione.

Tre anni in cui entrambi si erano inconsapevolmente e tacitamente abituati all’assenza dell’altro e in cui si erano fatti domande sul loro rapporto di coppia senza mai darsi delle vere risposte (…)

La lampada, pensata come regalo di anniversario, diventerà uno strumento per mettere a fuoco le zone d’ombra che hanno affievolito la loro relazione, e segnerà un punto di non ritorno per Petra e Paolo verso una dimensione sempre più eterea.

Cosa intendo? Se dovessi raccontare cosa succede quando la lampada entra nella vita di Paolo e Petra sentirei di aver tradito una delle idee forti del romanzo, e quindi mi fermo. 

Il mio consiglio è quello di avvicinarsi al romanzo di Cristò con rispetto, consapevoli che ne uscirete commossi, forse in colpa (perché si parla di menzogne e siamo tutti un po’ colpevoli in questo campo) e anche incazzati.

Perché il libro corre verso una deriva che non possiamo controllare. Verso un finale doloroso, ma indimenticabile.