The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro non è stato soporifero, incredibile!

Ero pronto al peggio, lo dico con serenità, Andrew Garfield mi ammorba nella maggior parte dei casi, troppo bimbominchia. Invece mi son dovuto ricredere per almeno la prima e l’ultima parte del papocchio action-romance-fantasy chiamato The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro.

Si, questo Spider-Man/Marc Webb è decisamente troppo romantico, sopratutto nella parte centrale teen addicted quel tanto, appunto troppo, da regalare momenti “melassa” a tutti. Sarà che il buon Marc è rimasto sotto da (500) Days of Summer (500 giorni insieme per l’italico cineforum) senza mai realmente riprendersi e senza mai strizzare l’occhiolino ai vetusti lettori del ragno come il sottoscritto.

The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro

Fortunatamente tra cuoricini e dialoghi imbarazzanti il nostro regista spinto dalla famiglia Orci, non J.R. ma il Roberto di Star Trek – Into Darkness, riesce a piazzare qualche sfacciataggine verbale e coup de théâtre degni di nota, degni di quel Peter Benjamin Parker creato dall’onnipresente Stan. Vi rimando alla sezione SPOILER in calce.

Se nella prima lunga parte action/introduttiva, in stile 100% MARVEL,  troviamo un irriconoscibile Paul Giamatti nella parte del russo Aleksei Mikhailovich Sytsevich veramente in forma, tutto poi procede liscio senza particolari punte liriche ma neppure fastidiosi abissi. Proprio qui appare il secondo pezzo del titolo, quell’Electro tanto cattivo da guadagnarsi l’interpretazione di un Jamie Foxx in palla ma mai veramente incisivo.

The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro

Max Dillon/Electro non convince ma neppure delude, scorre via senza lasciare traccia tenuto in secondo piano dalla fase “Gwen e Peter forever in love”, unica vera ed evidente pecca di questa pellicola.

Certo la querelle da romance-drama-teen è funzionale al vero, ed inaspettato, finale di questo lunghissimo film. 142 minuti sono “l’enormità registica” alla quale veniamo sottoposti senza sentirne una reale esigenza, fortunatamente nel weekend pioveva e il cinema era caldo. Ma appunto è il finale a risvegliare le quasi assopite menti, distratte da quasi 30 minuti di interminabili e inutili colpi definitivi fra Electro e Spider-Man, ed è questo che pone una marcia in più a tutti i 120 minuti precedenti.

The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro

Si avete letto bene il finale non coincide con la reale fine del film, dove riappare Paul Giamatti trasformato definitivamente in Rhino, ma coincide con l’evento che tutti i “fumettari” conoscono… e qui vai di SPOILER

PS:

Come avrete notato non vi parlo mai di qualità o tecnica questo perché il prodotto in questione è assolutamente nello standard MARVEL, chi si appresta a visionare questa tipologia di pellicola ormai ne conosce pregi e difetti.

SPOILER ALERT

Devo dire che non mi aspettavo tanto ardimento dalla Sony, ammetto la mia spocchia nel pensare che mai avrebbero realmente rilasciato il film così. Spunta, come il prezzemolo, il sempreverde Goblin, questa volta alter ego dell’amico Harry Osborn, in versione post apocalittica che farà cadere la Gwendalyn uccidendola. Certo non cade dal ponte di Brooklyn ma tutto quadra con la storia letta e riletta da noi appassionati. Insomma lacrime e sangue in un perfetto omaggio alla tragedia del personaggio Peter in attesa di una Mary Jane?

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