Noir in Festival, i 5 scrittori finalisti del Premio Scerbanenco. Per l’ennesima volta la “Giuria Letteraria” stravolge completamente il voto dei lettori.

Annunciati i nomi dei cinque scrittori finalisti del Premio Scerbanenco che verrà assegnato il 14 dicembre a Milano. Quest’anno infatti il Noir in Festival lascia Courmayeur e si sposta nel capoluogo lombardo, città che peraltro è una delle grandi protagoniste delle opere di Scerbanenco.

Vediamo i cinque scrittori finalisti del Premio Scerbanenco 2016:

  • Andrea Fazioli, L’arte del fallimento, Guanda;
  • Bruno Morchio, Fragili verità, Garzanti;
  • Enrico Pandiani, Una pistola come la tua, Rizzoli;
  • Pasquale Ruju, Un caso come gli altri, E/O;
  • Fabio Stassi, La lettrice scomparsa, Sellerio.

La cinquina finalista è stata calcolata sommando i voti dei lettori sul sito del Noir in Festival e di quelli ponderati della Giuria Letteraria composta da: Cecilia Scerbanenco (Presidente), Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Loredana Lipperini, Sergio Pent, Sebastiano Triulzi, John Vignola.  Se si vanno a dividere le due classifiche in base ai voti dei lettori e a quelli della Giuria Lettearia ci si rende conto le due cinquine sono completamente diverse (qui trovate tutti i voti nel dettaglio).

Cinquina scelta dai lettori:

  • Marilù OlivaQuesto libro non esiste, Elliot, (205 voti dei lettori e 133 voti della giuria)
  • Gabriella Genisi, Mare Nero, Sonzogno (131 voti dei lettori e 0 voti della giuria)
  • Piergiorgio Pulixi, Prima di dirti addio, E/O (121 voti dei lettori e 266 voti della giuria)
  • Giorgia Lepore, Angelo che sei il mio custode, E/O (111 voti dei lettori e 133 voti della giuria)
  •  Pasquale Ruju, Un caso come gli altri, E/O (89 voti dei lettori e 532 voti della giuria)

Cinquina scelta dalla Giuria Letteraria:

  • Bruno Morchio, Fragili verità, Garzanti (47 voti dei lettori e 665 voti della giuria)
  • Fabio Stassi, La lettrice scomparsa, Sellerio (45 voti dei lettori e 665 voti della giuria)
  • Pasquale Ruju, Un caso come gli altri, E/O (89 voti dei lettori e 532 voti della giuria)
  • Enrico Pandiani, Una pistola come la tua, Rizzoli (76 voti dei lettori e 399 voti della giuria,)
  • Andrea Fazioli, L’arte del fallimento, Guanda (64 voti dei lettori e 399 voti della giuria)

Anche i romanzi di Luca Poldelmengo (I pregiudizi di Dio) e di Luca D’Andrea (La sostanza del male) avevano totalizzato 399 voti dalla giuria come quelli di Pandiani e Fazioli, ma sono stati esclusi dalla cinquina finalista perché avevano ricevuto meno voti dai lettori.

La votazione democristiana della Giuria Letteraria

Il romanzo più votato dai lettori è stato dunque Questo libro non esiste di Marilù Oliva, ma è stato escluso dalla cinquina dei finalisti perché snobbato dalla Giuria Letteraria, anche se quest’anno per la prima volta il libro più votato dai lettori verrà presentato anche durante il Noir in Festival. Restano comunque un bel po’ di perplessità nel vedere come la cinquina finale abbia stravolto il voto dei lettori.

In finale vanno solo autori maschi (eppure i lettori avrebbero mandato ben tre autrici in finale) e, particolare curioso, un autore per casa editrice. Una scelta molto democristiana che francamente non si può proprio vedere, anche perché testimonia per l’ennesima volta come gli espertoni del mondo letterario siano molto lontani dal gusto reale dei lettori. 

Anche perché non è certo la prima volta che si assiste ad un rovesciamento pressoché completo della cinquina proposta dai lettori. E allora perché continuare in questa farsa del voto popolare? Togliamolo e buonanotte, lasciamo che a decidere sia soltanto la Giuria Letteraria. Così ogni anno avremmo cinque autori di cinque editori diversi per far contento il mondo editoriale, e chi se ne sbatte se poi i lettori leggono e comprano dell’altro.

Mi raccomando però, poi tutti a piangere perché l’editoria è in crisi o, peggio, a urlare capre alla gente perché legge i libri “sbagliati”, per non parlare di come vota…

Fermi tutti, ho un’idea: facciamo decidere direttamente alla Giuria Letteraria anche che libri dobbiamo leggere e comprare, quali film e serie tv vedere o, magari anche come dobbiamo pensare e votare, così ci togliamo il problema. Di sicuro vivremmo tutti in mondo migliore, un mondo più umano, più vero.

Un mondo a misura di Pippero insomma.