Giulia Mastrantoni recensisce il noir metropolitano di Francesco G. Lugli.

Titolo: Il risveglio della notteIl risveglio della notte
Autore: Francesco G. Lugli
Editore: Novecento Editore
PP: 360

Il risveglio della notte è uno di quei libri estivi che non trovavo mai il tempo di iniziare a leggere. Quando avevo un qualche momento libero, pur potendo potenzialmente cominciarne la lettura, tendevo a prendere una pausa da tutto ciò che è scrittura, editoria e traduzione, per fare un vero break. Non lo non-iniziavo di proposito, ma avevo realmente bisogno di un break e semplicemente non mi imponevo di cominciare. È una cosa che, da quello che molti amici lettori mi dicono, inizia ad accadere a molti.

Ieri, però, l’ho fatto. Ho iniziato a leggere questo romanzo, sperando che si rivelasse essere una lettura alla portata di un’universitaria sotto esami e in tesi. L’ho iniziato al parco, con un sole bellissimo e l’aria di Melbourne che mi faceva sentire “a casa”. L’ho terminato il giorno dopo, gustandone ogni pagina e sentendomi finalmente in pace, sia con lo stress accumulato, che con la lettura.

È la storia di Franco, un macellaio di Milano che non se la passa troppo bene. I suoi clienti abituali e più benestanti hanno sentito gli effetti della crisi e non stanno più acquistando nelle quantità o con la noncuranza con cui lo facevano prima. È per questo che Franco è pieno di debiti.
Come se non bastasse, sua moglie ha deciso che un divorzio era proprio la cosa più appropriata da affrontare nel tempo libero.
Una sera, Franco non riesce a dormire. Va a controllare gli animali e, al posto delle bestiole, trova due killer. Assiste all’omicidio che compiono e, per un caso non troppo fortuito, li aiuta. Questi gli dimostrano la loro gratitudine con 7.000 euro.

Da lì a diventare un aspirante malavitoso, per Franco, il passo è breve.

Nel frattempo, zio Alfredo, che domina dall’altro il mondo della malavita milanese, sta portando avanti una serie di guerre tra clan, di vendette, di rapimenti, di omicidi e di azioni volte a primeggiare sulla città. Non è sempre semplice, perché le talpe sono in ogni dove e bisogna tenere gli occhi ben aperti.

Giuffrida è colui che, in veste di uomo della legge, cerca di riportare l’ordine sul panorama milanese, ma il costo è alto. Infatti Laura, che è stanca di sentirsi sempre messa in secondo piano e trascurata, decide che la loro storia può tranquillamente giungere alla sua conclusione.

Giuffrida, pur amandola, non può che lasciarla andare, perché la lotta contro il crimine è ben più di un lavoro, per lui. È un coronare un sogno di giustizia che ha le sue radici nel passato.
Una serie di killer e scagnozzi coronano il tutto, trascinando Franco in un mondo di sangue e senza scrupoli, e movimentando un noir che è degno di essere definito tale.

Un romanzo bello, che si fa leggere scorrevolmente e che permette ai pensieri di andare via. Una storia che trascina, perché c’è un po’ di tutti noi dentro; ci sono il lato sconfortato dell’essere umano, quello determinato, quello solitario e quello spaventato, che si alternano e sovrappongono in un rincorrersi di azione scritta con semplicità.

Cosa posso dire? Leggetelo. A me ha fatto molto bene e è piaciuto.