Resoconto tragicomico della nostra Giulia Mastrantoni in chat alle prese con branchi di maschi allupati dietro agli schermi dei loro computer

Si spara notoriamente a zero sulle chat online. Si dice che siano posti in cui una ragazza finisce a fare sesso virtuale (o reale?) con uomini che hanno il doppio dei suoi anni e che non vedono l’ora di tirarselo fuori dai pantaloni. Non so se per eccesso di ingenuità o di fiducia nel genere maschile, ma non ho mai voluto credere a queste leggende metropolitane. Arrivata a un’età in cui i miti comuni o si sfatano o si accettano, ho deciso di verificare di persona – quanto meno per capire un po’ meglio come accidenti funzionano gli uomini.

Mi sono iscritta a una chat – non farò nomi – mettendo un nome falso e informazioni inventate. Me ne hanno dette di tutti i colori: peggio per loro!, sveliamo i segreti dei maialini che smanettano online – in tutti i sensi. Neanche avevo finito di completare le mie creativissime e falsissime informazioni del profilo che già mi trovavo chat aperte: ciao, poi come stai e per terza arrivava immancabilmente cosa cerchi in questa chat?

Da ragazza fin troppo sincera rispondevo di non cercare nulla, men che meno calamità naturali. In ordine cosa mi è stato risposto: mi hanno offerto di mostrarmi via webcam cosa si auto-facevano pensando a me, mi hanno chiesto cosa indossavo, mi hanno domandato se avevo voglia di scopare, mi hanno raccontato nei dettagli in che posizione era una certa parte del loro corpo, mi hanno chiesto foto e videochiamate, mi hanno offerto soldi per fare sesso reale e uno mi ha persino detto che voleva venire immediatamente nella città dove avevo detto di vivere da *un’altra città molto lontana*.

Ah, già, uno ha saltato il ciao e il come stai e mi ha chiesto direttamente: Slip o perizoma? Parliamo di cosa sono disposti a fare: sono disposti a farsi chilometri e pure a pagarti pur di scoparti dal vivo. Quelli che si limitano a chiederti cose online ti chiedono di spogliarti e di fare finta di trombarli. Tutti chiedono foto, tutti chiedono di passare a Skype, tutti arrivano subito al nocciolo della questione: mi aiuti a masturbarmi? La maggior parte sono sopra i quaranta, alcuni ti chiedono se le loro foto ti piacciono e solo pochi non hanno i bollori ardenti. La cosa più buffa è che questa chat ha scritto a lettere cubitali nella homepage che viene filtrato ogni contenuto e utente: se non filtrassero cosa ci sarebbe?

Ma senza attaccarci all’immoralità spicciola (e insensata) e ai luoghi comuni, qual è il problema se degli sconosciuti consenzienti e a secco di sesso si incontrano online e si masturbano insieme? Assolutamente nessuno, ma mi chiedo: al posto di sprecare ore su internet, non sarebbe più bello uscire? Chiamare un amico e andare in un locale nuovo? Cercare di conoscere lì una ragazza nuova? Ma, soprattutto, non sarebbe meglio trovarsi una ragazza più o meno stabile con cui soddisfare le proprie pulsioni? Ci sarebbero tanti vantaggi: prima di tutto non si rischia di morire di astinenza (let’s face it), seconda cosa si impara ad avere un bel rapporto interpersonale, terza si ha una persona che ci supporta anche affettivamente. Non ci si guadagnerebbe in salute, attività sessuale e tranquillità mentale?

Per non parlare poi del risparmio di benzina, compensi in denaro e connessione. I giovani d’oggi ripetono senza tregua alle ragazze che mollano di non sentirsi pronti per una relazione, di sentirsi soffocare, di voler sperimentare. Ragazzi, sveglia! Una relazione non è un matrimonio forzato: è un rapporto in cui ci si coccola regolarmente, ci si sente più o meno quotidianamente e ci si aiuta mutualmente.

Volete venirmi a dire che fare porcate online con una sconosciuta vi fa sentire più “liberi”? Dal “voler sperimentare” al ritrovarsi a quarant’anni a tirarlo fuori davanti a uno schermo, il passo è meno lungo di quanto sembri. Recuperiamo un po’ le relazioni umane e riprendiamo il controllo della logica. Tra una persona reale che mi vuole realmente bene e una serie di esperimenti online che tanto alla fine si rivelano più monotoni della vita di coppia, preferirò sempre la relazione reale.

Un’ultima nota: giuro, è davvero più monotono chattare per un’ora con sessanta persone diverse che ti dicono più o meno tutte la stessa cosa, piuttosto che fare sesso per sessanta volte dal vivo con la stessa persona. Se non ci credete, datevi l’opportunità di provare. Viva le endorfine di coppia e dal vivo. Abbasso i surrogati da soli e online – e abbasso anche le patetiche scuse con cui gli uomini ci mollano.