Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2016: dopo 4 anni il mercato cresce. Male la nostra classe dirigente che non legge (e i risultati si vedono).

L’AIE ha pubblicato il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2016 che verrà presentato la settimana prossima a Più Libri Più Liberi – Fiera della Piccola e Media editoria. Il dato è sicuramente positivo dato che, dopo 4 anni di crisi durissima, il mercato editoriale italiano torna a crescere. Il trend positivo è confermato non solo dai dati del 2015 ma anche da quelli del primo semestre 2016. I numeri sono mediamente positivi anche se è sconfortante vedere che la classe dirigente italiana è fatta da capre che non leggono praticamente nulla.

Il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2016, a cura dell’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) evidenzia un ritorno, per quanto contenuto, ai segni “più” (+0,5% il mercato complessivo nel 2015 considerando anche non book, usato, remainder, +0,7% i canali trade, ovvero quelli rivolti al lettore: librerie, librerie online e grande distribuzione organizzata).

I numeri dell’editoria nell’epoca della trasformazione

Lo scenario globale in cui si muovono editori, autori e lettori continua a cambiare, tanto che anche per il 2016 la parola di riferimento è trasformazione. L’editoria per ragazzi continua il suo trend positivo (titoli prodotti: +16,9%, quota di mercato: +7,9%), così come l’editoria digitale (titoli pubblicati: +21%). Cresce anche il mercato della vendita di diritti all’estero con un ottimo +11,7%.

I lettori in Italia sono aumentati dell’1,2%, cifra che corrisponde a 283mila nuovi lettori. Anche il volume dei titoli pubblicati è aumentato del +1,5%. Stiamo parlando di 65mila nuovi titoli pubblicati nel 2015 (e qui dovremmo capire se si tratta di un numero positivo o no…). Gli ebook non raggiungono ancora i numeri del mercato cartaceo in termini di pubblicazione, dato che i nuovi titoli nel 2015 sono stati circa 63mila.

In Italia sono 4.608 le case editrici che hanno pubblicato almeno un titolo nel 2015, ovvero lo 0,1% in più rispetto al 2015. Crescono invece gli editori che pubblicano tra i 10 e i 60 titoli all’anno (sono in tutto 1.005). I lettori oggi hanno a disposizione più titoli (di piccoli come di grandi editori), più catalogo, prezzi e formati diversi tra cui scegliere. Il catalogo di libri cartacei commercialmente vivi in commercio è di 906.481 (+5,2% sul 2014); quello di libri digitali è ancor più in crescita, con 227mila titoli (+43,4% sul 2014).

Un mercato in ripresa, ma non basta

I segnali positivi arrivano anche dal fatturato che, anche se di pochissimo, cresce: il rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2016 certifica un +0,2% di crescita per un fatturato complessivo di 2,530 miliardi di euro per quanto riguardo il mercato del libro nuovo nel 2015. Siamo ancora lontani dai numeri di qualche anno fa, basti pensare che nel 2011 il fatturato complessivo del mercato editoriale del libero era di 3.11 miliardi di euro.

Queste cifre non tengono conto del mercato degli allegati a quotidiani e periodici (circa 91,7milioni di euro, in
crescita del 7,3% rispetto al 2014). Così come non viene considerato il mercato del “non book” che, se sommato ai dati forniti finora, fa crescere il trend positivo al +0.5% sul 2014 per una cifra complessiva di 2,680 miliardi di euro. Infine se si vanno ad osservare soltanto i canali trade e per i soli libri nuovi, il valore cresce al +0,7%.

Prezzi e abitudini dei lettori

Purtroppo per i lettori i prezzi di copertina dei libri cartacei crescono mediamente del 6% rispetto al 2014, anche se complessivamente parliamo di un prezzo di copertina medio di 1,31 euro più basso rispetto a quello del 2011. Continua invece la diminuzione dei prezzi degli ebook con gli editori che si stanno rendendo conto di quanto folli fossero le scelte fatte nel pricing dei libri digitali (con l’eccezione di Newton Compton che su questo fronte si è sempre mossa benissimo). La decrescita è ancora bassa (-1,6% di media) quindi è verosimile che i prezzi in questo settore scenderanno ancora.

Torna a crescere la penetrazione della lettura, così come cresce la lettura di libri cartacei. Nonostante tutto siamo ancora lontani dai numeri del 2010 in cui si registrava il 46.8% di penetrazione a fronte del 42% del 2015. Aumentano i lettori deboli (+2,4% nel 2015) e crescono (meno) quelli forti (+1,4% gli italiani che leggono un libro al mese). La popolazione femminile continua a leggere più di quella maschile (48,8% vs. 35%) e riprende a crescere dopo il lieve calo del 2014. Legge di più anche la fascia della popolazione giovanile e che frequenta la scuola. Tra 2014 e 2015, infatti, si riacquista un +0,8% di lettori nelle età che vanno da 6 a 19 anni.

Tra le editorie avanzate l’Italia registra però il minor numero di lettori, confrontandosi con il 62,2% della Spagna, il 69% della Francia, il 68,7% della Germania, il 73% negli Stati Uniti, l’84% del Canada, l’86% del Belgio fino al 90% della Norvegia.

Una classe dirigente di semi-analfabeti

Chissà perché non mi sorprende questo dato: la classe dirigente italiana non legge. Nel 2015 il 38,6% di “dirigenti, imprenditori e liberi professionisti” dichiara ancora di non aver letto alcun libro (Fonte: Istat; nel 2014 erano il 39,1%), valore che sale al 44,6% tra i maschi e scende al 25% tra le colleghe donne. E solo l’11,6% legge più di 12 libri. Tra i laureati c’è un 25% (stessa cifra nel 2014) che non legge alcun libro nel corso
dell’anno, e il 15,3% ne legge uno al mese.

I lettori di ebook sono nel 2015 circa 5milioni, in calo: Sono l’8,2% dei lettori di libri. Lo scorso anno per la prima volta si è assistito a una diminuzione del -5,6%, anche nella fascia giovane della popolazione (15-44enni), benché si legga in questo formato in percentuali di molto superiori alla media nazionale.

Si può dire che i lettori medio/forti abbiano imparato in questi anni a costruire un loro personalissimo mix di formati. Se il 61% degli italiani dichiara di leggere solo libri di carta e un 2% solo ebook, in mezzo troviamo un 37% di persone che si riserva (e vuole) avere possibilità di scegliere come comprare (in libreria o in mobilità) e su quale formato leggere (carta o schermo).

Come sono andati i primi 6 mesi del 2016?

Il mercato nei primi sei mesi dell’anno conferma i segni positivi di una timida ripresa, crescendo a valore nei canali trade di un +0,2%. L’andamento a copie resta ancora negativo (-2,9%), ma migliorando i risultati dello stesso periodo del 2015 (-5,0%). Dal punto di vista dei titoli si passa dai 30.961 titoli pubblicati tra gennaio e giugno 2015 ai 32.903 di quest’anno (+6,3%).

Il cambiamento produttivo più evidente però, come è facile immaginare, avviene ancora una volta con la crescita dei titoli in formato e-book: erano 26.908 nel primo semestre del 2015, sono 41.538 quest’anno (+54,4%).

Tutti ii dati dell’indagine AIE sono disponibili online.