The Perfection è una sinfonia semplicemente perfetta: Richard Shepard firma una pellicola audace e bizzarra, ambientata nel mondo della musica classica. La recensione di Fabio Chiesa.

Ragazzi, mi sbilancio: sono certo che The Perfection verrà ricordato come uno dei migliori horror del 2019. Il regista Richard Shepard torna al lungometraggio dopo il mezzo flop di Dom Hemingway e lo fa con una storia assolutamente originale, scritta a sei mani con Eric C. Charmelo e Nicole Snyder.

Il film, distribuito da Netflix e prodotto da Miramax, riesce a sorprendere regalando brividi e sequenze assolutamente adrenaliniche, con un finale tutto da scoprire. È assai difficile scrivere una recensione di questa pellicola senza spoilerare, ma farò del mio meglio rivelandovi soltanto l’incipit della trama.

Charlotte (Allison Williams), geniale violoncellista, è costretta ad abbandonare una brillante carriera per prendersi cura della madre malata. Una decina d’anni dopo rincontra a Shanghai i suoi mentori e maestri Anton (Steven Weber) e Paloma (Alaina Huffman), e fa conoscenza con la loro nuova pupilla Lizzie (Logan Browning). Tra le due si instaura da subito una fortissima attrazione…

Proprio come in un brano di musica classica The Perfection è diviso in atti: inizia come un raffinato drama, si trasforma in horror, vira verso il thriller ed il revenge movie e non disdegna momenti di puro gore.

È un film a suo modo coraggioso che gioca dall’inizio alla fine con i cambi di prospettiva, portando lo spettatore verso un finale cattivissimo dalle molteplici letture.

L’alchimia tra le due protagoniste è assoluta, i dialoghi sono ottimi, la sceneggiatura mai banale (trovatemi un altro horror recente di cui si possa dire altrettanto), la regia di Shepard sicura ed audace in alcune scelte stilistiche, e la fotografia di Vanja Cernjul semplicemente splendida.

Bene. Che altro dire senza rovinarvelo? The Perfection è un film semplicemente perfetto: una girandola impazzita, selvaggio, spericolato e ricco di colpi di scena, un horror che definirei “d’autore”, che osa e spinge sino in fondo vincendo la sua scommessa.

Buona visione!