Nova, la recensione di Maila Cavaliere del Romanzo di Fabio Bacà finalista al LXXVI Premio Strega e al sessantesimo Premio Campiello.

Nova, la recensione di Maila Cavaliere del Romanzo di Fabio Bacà finalista al LXXVI Premio Strega e al sessantesimo Premio Campiello.La dimensione performativa e la strategia dell’ evitamento. È questo lo sfondo personale e sociale in cui si muove Davide Ricci, protagonista di Nova, il romanzo di Fabio Bacà, finalista al LXXVI Premio Strega e al sessantesimo Premio Campiello.

Di professione neurochirurgo, a suo agio tra lesioni midollari, connessioni neurali, sindromi dolorose e strutture nervose, si trova improvvisamente a misurare la sua incapacità di reazione. Solo che non si tratta di una questione neurologica, ma di pura inettitudine, di un’ atassia sociale transitoria che gli impedisce di intervenire per difendere la moglie da un fatto violento e lo fa sentire colpevole di un atto mancato.

Lo spunto offre al protagonista una riflessione inedita sul proprio posto nel mondo e, a noi, di riflesso, sul nostro. Un posto in cui cerchiamo di sentirci a nostro agio tra approvazione sociale e buone pratiche ecostenibili. Un posto a misura dell’ uomo borghese, nella periferia residenziale di una città di provincia. È qui, in un contesto fortemente normalizzante, che Davide prova a essere in linea con la coscienza, interpretare bene il proprio ruolo sociale con il giusto contrappeso di una moglie vegana e specialista nel trattamento dei disturbi del linguaggio.

Ma credere di esercitare il controllo su tutto, perfino sul mondo intorno, diventa improvvisamente mera utopia quando crolla la solidità della padronanza di noi stessi, dei nostri istinti, del nostro represso.

Tutto ciò che è socialmente deprecabile torna a ricordare al protagonista di Nova che l’uomo contemporaneo può azzerare in un istante duemila anni di civiltà.

È possibile, ma soprattutto è concepibile, per un uomo colto, per un professionista affermato, liberare antichi istinti di violenza per riappropriarsi della propria dignità? Baca’ indaga efficacemente questa dimensione, senza intenti giudicanti o soluzioni.

Un romanzo sul doppio

Nova è un romanzo sul doppio, sull’altro da sé con cui l’ uomo moderno ha smesso troppo spesso di fare i conti, senza considerare che «Ci sono connessioni troppo profonde per essere recise».

È un romanzo che restituisce all’umano quella complessità che il politically correct inibisce e le etichette sociali tendono a banalizzare.

Nova possiede echi letterari di autori come Bret Easton Ellis e Don De Lillo, e attinge suggestioni da una certa letteratura sudamericana in cui l’ uomo è soggiogato dall’ idea di un replicante, ologramma inarrivabile di felicità e crepa nell’ ordinario insopportabile in cui, parafrasando Madox Ford e Ozpetek, il buon soldato è diventato una mina vagante.

Da leggere.