Pensa il risveglio, la recensione di Maila Cavaliere del romanzo di Alessandro Cinquegrani pubblicato da TerraRossa Edizioni.

  • Titolo: Pensa il risveglio
  • Autore: Alessandro Cinquegrani
  • Editore: TerraRossa edizioni
  • PP: 236

Pensa il risveglio, la recensione di Maila Cavaliere del romanzo di Alessandro Cinquegrani pubblicato da Terrarossa Edizioni.C’è un brano di Brunori Sas che si intitola La verità, e nell’ inciso dice così:

la verità è che ti fa paura / l’ idea di scomparire.

È intorno a questo concetto, e all’ idea di sottrarsi a tutto e a tutti, che si dipana il romanzo Pensa il risveglio di Alessandro Cinquegrani, edito da TerraRossa.

Del resto, come suggerisce in quarta di copertina l’ editore, il libro trova il suo lettore ideale in chi, almeno una volta nella vita, ha desiderato scomparire, eludere le proprie responsabilità. E si sa. La paura è l’ altra faccia di una irresistibile attrazione.

Una narrazione che unisce piccola e grande Storia

In una narrazione che unisce piccola e grande Storia, capace di generare una anamorfosi continua della realtà e di trasformare personaggi e desideri in ologrammi, gli impostori in protagonisti e i pensieri in varchi per fantasie e ossessioni, la scrittura di Cinquegrani rende un sapiente omaggio alla letteratura distopica del ventesimo secolo e vi riecheggiano atmosfere particolari, da un certo Landolfi ad Adolfo Bioy Casares de L’Invenzione di Morel.
Il titolo stesso è la citazione di un verso di Saba.

Tra arte e compromesso, politica e responsabilità, il caso e le scelte ponderate, la parola giusta per lo scrittore di Pensa il risveglio è quella che suona meglio e la voce più efficace è quella che tiene di più il ritmo.

Nel romanzo, infatti, al disordine ragionato della trama corrisponde una struttura musicale solida che ama introdurre, di tanto in tanto, cadenze d’ inganno per il lettore e svisature spiazzanti nonché il gusto di indugiare sulla decadenza di un mondo ingannevole, stratificato in continui sottotesti (“Ricordati le crepe. Nota le crepe”).

Alessandro Cinquegrani, professore di letteratura comparata all’ Università Ca’ Foscari di Venezia, descrive in fondo un viaggio dentro la coscienza, dove bene e male si compenetrano inesorabilmente e dentro la paternità, perché la vita non finisce dove siamo noi. La vita è altrove, scriveva Rimbaud.